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Giuseppe D'Avanzo

09/11/11

L’ultimo lavoro di Padre Antonio Polito: Sessant'anni di Brasile Vocazionista

di Bruno Di Venuta 

Padre Antonio Polito arrivò in Brasile nel luglio del 1953 dove l’attendeva Padre Maurizio Lombardi. Insieme raggiunsero Salvador di Bahia alle 7,30 della mattina del 22. Dal porto, con altri confratelli del posto, si recò alla residenza vocazionista di Lapinha e poi all'isola di Itaparica. Le sue missioni sono  state molteplici e si sono svolte tra il Brasile e l’Argentina. Aveva espresso a Don Giustino la volontà di fare il missionario in Africa, ma il Signore gli aveva assegnato un’altra destinazione: il Brasile.  Questa terra era diventata la sua casa e brasiliani erano i suoi familiari che non ha voluto mai abbandonare. Quando ritornava in Italia raccontava le sue esperienze, le tante situazioni di pericolo che ha affrontato e che ha superato con l’aiuto di Cristo.  Aveva rifiutato, quando l’età avanzata e i primi malanni l’hanno colpito, il rientro in Italia perché non voleva lasciare i suoi figli brasiliani con i quali conviveva da decenni e con i quali voleva continuare a vivere anche quando l’avrebbe chiamato il Signore. La sua volonta è stata rispettata. 
Con la sua scomparsa Altavilla perde un illustre concittadino che ha sacrificato la propria vita per il prossimo e per i più deboli. 

Quindici giorni fa ho ricevuto l’ultimo lavoro di zio Antonio nel quale racconta i 60 anni della Fondazione Vocazionista in Brasile. Si tratta di una pubblicazione scritta in portoghese, pubblicata da Edicoes Vocacionistas di Vitoria De Conquista. 

Nella prefazione Padre Antonio Rafael do Nascimento (Assistente Geral das Missoes Vocacionistas)  scrive che Padre Antonio Polito fa una retrospettiva della storia della Società delle Divine Vocazioni in Brasile evidenziando l’ importante ruolo sociale che i  vocazionisti hanno avuto in Brasile; hanno costruito, costruiscono e continueranno a costruire nel pieno rispetto del motto di Padre Giustino Russolillo “sempre più e sempre meglio, sempre avanti e sempre più in alto!”.
Padre Antonio racconta che l'iniziativa missionaria è una delle caratteristiche della Congregazione e le missioni all'estero  incominciarono dopo la seconda guerra mondiale. Quella brasiliana nasce per puro caso. Nel maggio del 1946, Monsignor  Carlo Chiarlo,  nominato Nunzio Apostolico in Brasile, doveva imbarcarsi a Napoli per espletare la sua missione ecclesiastica. Arrivato al porto molto tempo prima della partenza della nave, per ingannare il tempo, cominciò  a visitare la città. Fu così che scopri la Casa Madre della Congregazione ai Camaldoli, ed incontrò  il fondatore, il Beato Don Giustino Russolillo.

Nell'incontro ebbe diverse notizie sulla finalità della Congregazione e promise che arrivando in Brasile si sarebbe interessato per iniziare anche in questa terra le missioni estere vocazioniste;  fu così che  il Vescovo di Salvador Bahia ne fece richiesta ed il 18 aprile del 1950 partirono da Napoli i primi tre missionari: Padre Ugo Fraraccio,Padre Franco Torromacco e Fratel Giuseppe Prisco. Arrivarono il 13 maggio a Salvador e furono ospiti del Seminario Regionale di Bahia. Il 2 luglio  si trasferirono ad Igreja de Lapinha, nel rione Liberdadae, per gestire due parrocchie con piú di novantamila abitanti (oggi lo stesso quartiere è diviso in dieci parrocchie).

Nel mese di novembre arrivarono altri Vocazionisti, due sacerdoti e sette studenti, e a dicembre l'Arcivescovo affidò loro tutta l'isola di Itaparica (nel Golfo di Bahia, superficie di 12x42 Kmq). Nel luglio del 1953 arrivarono nuovi missionari che furono impiegati nella savana a Riachão do Jacuipe e un'altra nella Mata Atlantii a Itambé dove furono aperti un collegio e  due parrocchie. Tutte le parrocchie create avevano una competenza su quasi  5000 Kmq. Negli anni seguenti, con l'arrivo di altri missionari, si aprirono altre missioni che tanto hanno realizzato nella vita sociale delle povere popolazioni brasiliane.

Dalle missioni del Brasile partirono anche i primi missionari per  l'Usa, l’Argentina, la Colombia, l’Equador, la Nigeria e Madagascar. Infatti i primi capitolari e membri della Direzione Generale non italiani furono proprio di origine brasiliana, come il primo Vescovo Vocazionista che attualmente è Vescovo ausiliario di Newark (Usa).

Nel 1962 si organizzò l'Istituta Apostole Vocazioniste della Santificazione Universale. Furono fondati anche due rami vocazionisti: Suore Volontarie di Cristo Re e Comunità dei Figli della Luce. Nel 1954 arrivarono anche le Suore Vocazioniste.

Nel libro, inoltre sono raccontate le esperienze vissute da altri Vocazionsti e le numerose conquiste ed opere realizzate in terra brasiliana. 16 foto testimoniano l’arrivo dei primi gruppi di vocazionisti ed alcune strutture realizzate in questi sessant’anni.

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