‎"Il buon giornalismo sa che i fatti non sono mai al sicuro nelle mani del potere e se ne fa custode nell'interesse dell'opinione pubblica"
Giuseppe D'Avanzo

27/11/12

Natale 2012. Riapre al culto la Chiesa di San Biagio


Dopo trentadue anni riapre la trecentesca Chiesa di San Biagio per la notte di Natale. Ma i retroscena non mancano.

Facciata della chiesa di San Biagio ad Altavilla Silentina

Ormai è ufficiale. Dopo trentadue anni, la prossima notte di Natale la chiesa di San Biagio riaprirà le sue porte alle preghiere e ai canti dei fedeli. Sarà un appuntamento senza dubbio suggestivo e noi dell’AltrAltavilla ne siamo contenti. Ma cosa c’è dietro a questi trentadue anni di sottrazione al popolo di un bene che ne ha segnato la storia e l’identità culturale, impedendo alle ultime generazioni di Altavillesi di conoscerlo e riconoscervisi? I danni provocati dal terremoto del 1980 giustificano questa chiusura così prolungata?
Come sempre l’AltrAltavilla va a sbirciare dietro agli accadimenti della nostra comunità per capirne i retroscena. E non c’è dubbio che quelli relativi alla prolungata chiusura della chiesa di San Biagio siano ancora poco chiari.
Quel che è certo è che l'edificio è stato oggetto di interventi di consolidamento statico e di restauro architettonico grazie a fondi erogati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche. Interventi che sono stati ufficialmente conclusi e collaudati  nel 1996 per un primo lotto e nel 2005 per il secondo.
Il responsabile della Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino che ha effettuato un'ispezione nella chiesa riferisce che ci sono tutti i documenti necessari alla riapertura immediata della chiesa. La Soprintendenza invita quindi a effettuare tale riapertura al più presto, per evitare di incorrere nelle sanzioni previste, dal momento che la struttura era già pronta per essere restituita integralmente al culto sette anni fa e che questo non è avvenuto. 
Invece, pare che l’imminente – e stavolta reale, dopo le tante false promesse e le sporadiche riaperture straordinarie – inaugurazione scongiuri questa eventualità.
Nel frattempo, lo scorso 3 novembre, si è tenuta una riunione tra parroco e rappresentanti di associazioni locali, alla presenza degli amministratori locali, per contribuire al ripristino delle attività della parrocchia di San Biagio. In questa occasione, il Comune si è impegnato a risistemare il portone e i gradini della chiesa, tinteggiare dove si necessita e a provvedere all’illuminazione della facciata.
La parrocchia si occuperà di trattare il pavimento di cotto, installare un impianto audio e un antifurto con videocamere, risistemare l’impianto elettrico, ripulire il coro, il pulpito, ricollocare quest’ultimo insieme alle tele e alle statue, sistemare finestre nella cappella.
Complessivamente, i lavori necessari per l’apertura immediata della chiesa sono stimati intorni ai 14-15 mila euro, importo che sarà raccolto grazie alle iniziative delle associazioni coinvolte (Auriga Cilento, Altavilla Viva, Nuova ProLoco, Lions Club di Capaccio, Argonauta, Amici di don Giustino, MusicaNova, Coro parrocchiale di Sant'Antonino) e a una lotteria in cui saranno messi in palio i premi non assegnati in occasione della festa di Sant’Antonio dello scorso giugno. La lotteria si concluderà proprio in occasione della festa di San Biagio, il prossimo 3 febbraio.
Ma questo percorso non è privo di accidenti: in questi giorni è pervenuta al parroco la richiesta di Gerardo Di Verniere, ufficializzata domenica scorsa dopo la messa domenicale nella chiesa di Sant’Antonino dallo stesso don Costantino, di un rimborso di 32 mila euro dovuto, a suo dire, dall’impegno profuso in questi anni come custode della chiesa, impegno conclusosi lo scorso anno. Vedremo come evolverà la vicenda.
Intanto, sabato scorso si è costituito ufficialmente un tavolo tecnico, formato dalle Associazioni culturali altavillesi Auriga Cilento, Altavilla Viva, Nuova ProLoco, Lions Club di Capaccio, Argonauta, Amici di don Giustino, MusicaNova, Coro parrocchiale di Sant'Antonino e da un rappresentante dell’amministrazione comunale, che con la direzione del Parroco provvederà a coordinare tutte le attività tecniche e culturali da svolgersi nei prossimi mesi.
Un primo grande risultato ottenuto da don Costantino: quello di radunare attorno alla stessa causa le forze sane del paese. Il suo prossimo auspicio è che per la notte di Natale, nella chiesa di San Biagio restituita agli Altavillesi, risuonino insieme le voci di tutti e tre i cori di Altavilla. Un bel messaggio per un futuro cambio di rotta nella nostra comunità, fino ad oggi disunita e frammentata su tutte le questioni cruciali per uno sviluppo non a caso fermo da tempo.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, sia pure dopo oltre tre decenni di peripezie. Ma il giallo resta:  perché non si è proceduto a riaprire quando dovuto questo bene di interesse pubblico?

31/10/12

Giuseppe Stabile e il meteo ad Altavilla Silentina

In questo servizio Giuseppe Stabile ci racconta della sua passione meteorologica e dei suoi studi nel settore delle previsioni del tempo, mostrandoci la sua preziosa stazione meteo, che trasmette costantemente le rilevazioni al centro nazionale Epson Meteo (qui trovate la rete di stazioni in cui quella di Altavilla è inserita). Una passione che, grazie a Internet, è diventata molto più che un'attività amatoriale. Ma i nostri amministratori lo hanno capito? A giudicare dalla valutazione pari a zero del relativo titolo universitario presentato da Giuseppe allo scorso concorso da vigile urbano, sembrerebbe di no. Giuseppe ci spiega l'importanza del meteo per una comunità e perché le istituzioni locali dovrebbero prendere maggiormente sul serio questo tipo di applicazioni.



Blog "Il meteo ad Altavilla"
Gruppo Facebook "Il meteo ad Altavilla"

06/09/12

Eboli. Apre il Museo Operazione Avalanche


Eboli ospita il MOA, Museo Operazione Avalanche. Si inaugura domenica 9 settembre alle 18.

Per gli appassionati di storia, ma per tutti coloro che vogliono riscoprire un aspetto importante del passato del nostro territorio, apre i battenti il Museo dedicato allo Sbarco alleato del 1943 nella Piana del Sele. 
La struttura è partita con un primo allestimento realizzato grazie ai fondi europei, gli stessi che avrebbero dovuto interessare anche Altavilla per il completamento dell'Auditorium nell'area parcheggio e la realizzazione di un museo locale presso l'ex chiesa di "Cielo e terra", ma che di fatto non sono stati erogati per problemi legati al patto di stabilità regionale (in cui siamo stati evidentemente messi in secondo piano rispetto ad altri comuni).
Si tratta, in particolare, di un progetto cofinanziato dalla Regione Campania e dai comuni del PASS (Partenariato Ambiente e Sviluppo Sostenibile), di cui Eboli è capofila. Un progetto integrato di recupero della memoria e di valorizzazione della creatività, ad opera di una rete pubblico-privata di investimenti, sostenuta dal Comune di Eboli in partenariato con associazioni ed enti internazionali. 
Il MOA, che sorge all'interno del suggestivo complesso monumentale di Sant’Antonio, nel cuore storico della città di Eboli, ospita una ricca documentazione legata all'avvenimento bellico di cui proprio il 9 settembre si ricorderà il 69esimo anniversario. Sarà inoltre presente una galleria d'arte chiamata MOArt, sempre legata al tema.
"Il Museum of Operation Avalanche - fanno sapere i promotori - ricorda e celebra la libertà e l’unione dei popoli attraverso la conoscenza, lo stimolo della creatività, la cultura e la reciproca conoscenza, per non dimenticare e per ricordare le sofferenze, la paura, le privazioni ed il sacrificio di migliaia di vittime, militari e civili".
Lo spazio sarà visitabile tutti i giorni grazie alla presenza di numerosi volontari impegnati nel percorso formativo di addetto ai servizi di custodia e accoglienza per il MOA.

Per ulteriori approfondimenti: http://www.avalanche1943.it/

31/08/12

Allegramente anziani. Gli Altavillesi più attempati fanno festa

Il club più affiatato di Altavillesi fa festa. L'appuntamento è per domani, 1 settembre, con un concerto e un convegno dedicati. E non solo. Ecco il programma.


Ore 16,00 - Apertura Festa con l'esibizione della Banda Musicale Accademia Bellini in Piazza Umberto
I e per le vie principali del paese

Ore 16,30 - Raduno dei soci e partecipanti presso il centro anziani " Don Giustino"

Ore 17,00 - Accoglienza Autorità ed invitati. Segue rinfresco.

Ore 18,00 - Corteo con tutti i Soci,Partecipanti, Autorità ed Invitati da via Peschiera a Piazza Umberto 1°,
con il Gonfalone del Centro Anziani,accompagnato dalla banda Musicale
Deposizione corona al Monumento dei Caduti di tutte le Guerre

Ore 19,00 - Celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa della Madonna del Carmine,a cura del
Parroco don Costantino Liberti

Ore 20,00 - Piazza Umberto I nel piazzale adiacente il Bar Rufo:

Incontro "La salute dell'anziano come controllo equilibrato tra varie patologie fondamentali di educazione sanitaria: dall'igiene di vita ai farmaci"

Interventi:
Carlo Rufo - Presidente centro anziani "Don Giustino"
Antonio Marra - Sindaco del Comune di Altavilla Silentina
Oreste Mortola - Giornalista
Andrea De Simone - Psicologo
Mario Cuozzo - Dirigente Medico

Ore 21,00 - Esibizione Banda Musicale Accademia Bellini

Ore 21,30 - Spettacolo musicale in Piazza Umberto I

28/08/12

Notti d'estate (da non perdere) a Paestum


Nell’ambito dell’iniziativa “Mille e una… Archeologia” promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, realizzata con il coinvolgimento di tutto il personale, il Museo Archeologico Nazionale di Paestum aprirà gratuitamente le porte al pubblico in orario notturno anche tutti i fine settimana di settembre (dalle ore 19:40 alle ore 22:40 – ultimo ingresso ore 22:00). 

Un’occasione straordinaria per conoscere o ritrovare gli eccezionali siti archeologici dell’antica Poseidonia resi ancora più affascinanti dalla magica atmosfera della notte. 

Questo il calendario degli eventi previsti in programma: 

 30 agosto: “Trio in Jazz”  
Concerto Jazz per contrabbasso (Carmine Facchiano), piano (Pasquale Ferrara), batteria e percussioni 
(Patrizio Paladino), sax (Angelo Galietta)  
Piazzale del Museo, dalle ore 20,00, con il patrocinio del Comune di Bellosguardo (SA) e la partecipazione 
dell’Azienda Vitivinicola “Belrisguardo”. 

31 agosto: Come si restaura un vaso??? 
Visita guidata al laboratorio di restauro del museo con presentazione dal vivo di interventi su reperti 
antichi e proiezione di immagini relative agli interventi e alle metodologie di restauro. 
Visita guidata per gruppi di max 10 persone, con prenotazione all’ingresso del museo, dalle ore 19:30.

2 settembre: Paestum tra Regno Borbonico e Stato Unitario
Conferenza con proiezioni a cura del Dr. G. Avagliano (Museo, ore 20,00) 

8 settembre: “Scetammone Ciliento: Lo spettacolo della gente”.  
Spettacolo musicale sui moti rivoluzionari del 1828, di e con Sarah Falanga e l’Accademia Magna Grecia
(Area archeologica, presso il tempio di Nettuno ore 21,00)  

15 settembre: La festa greca dei Poseidoniati. 
Performance teatrale inedita dell’Accademia Magna Grecia di Paestum, ispirata a quanto narra Aristosseno 
di Taranto a proposito dei Greci di Poseidonia che, pur passati alla condizione di barbari Etruschi o Romani, 
celebravano ancora una sola festa greca, richiamando alla memoria gli antichi nomi e le tradizioni perdute. 
(Area archeologica, presso il tempio di Nettuno, ore 21,00). 

29 settembre: Paestum nella Settima Arte. 
Nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2012 promosse dal MIBAC il Museo Archeologico 
Nazionale di Paestum offre una rassegna di documentari e stralci da films in bianco e nero e a colori, che 
hanno interessato il sito di Paestum e il suo territorio negli anni Venti del secolo scorso fino a epoche 
recenti. Le proiezioni saranno integrate da uno spettacolo appositamente scritto e messo in scena dagli 
attori dell’Accademia Magna Grecia. (Museo, dalle ore 19:40) 

30 settembre: Serata conclusiva eventi. (Museo a partire dalle ore 19:40)

22/08/12

Gemellaggio tra le cinque Altavilla. Ecco il comitato promotore

Dal momento che uno solo sindaco (quello di Altavilla Milicia) ha risposto alla proposta di un cittadino di Altavilla Irpina di istituire un gemellaggio tra le cinque Altavilla d'Italia, sempre da Altavilla Irpina parte un comitato, istituito per lo scopo.

21/08/12

Scoperta mini-discarica sul fiume Calore

A Castelcivita, nei pressi del fiume Calore, un'area pic-nic (non proprio) attrezzata produce una mini discarica nei periodi di maggiore afflusso, come quello ferragostano.

di Marcello Mottola


Lungo le rive del fiume Calore, nel comune di Castelcivita in provincia di Salerno, alle pendici dei Monti Alburni, a poca distanza dalle grotte di Castelcivita, a ridosso del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, troviamo, ormai da alcuni anni, un'area pic-nic gestita da un'azienda locale.
L'azienda Pugliese, una società cooperativa A.R.L., probabilmente convenzionata con il comune di Castelcivita, mette a disposizione una vasta area per lo svago e il divertimento, attrezzata con tavoli, barbecue, servizi igienici, acqua potabile; e ancora in un prato verdissimo ha allestito campetti di pallavolo, pallacanestro, tennis, bocce,e un parco giochi per bambini attrezzato; oltre a un’area per la sosta dei camper ed un’area da campeggio per parecchie tende.
Tutto ideale per chi ama il luogo - la vita all'aria aperta o una piacevole giornata di divertimenti e relax - fatta eccezione che la suddetta ditta, e di conseguenza il comune di Castelcivita che dovrebbe attuare modalità e servizi per la salvaguardia dell'ambiente, non abbiano pensato a istituire un servizio di pulizia dai rifiuti causati dall'incredibile afflusso di persone che affolla, come fosse un lido della vicina Paestum, le sponde del Calore.

(Dossier fotografico realizzato da Marcello Mottola, giornalista)

16/08/12

Estate 2012. Le manifestazioni patrocinate e finanziate dal Comune

L'estate altavillese scorre tra sagre, corride, feste dell'amicizia e tornei sportivi. Diamo insieme un'occhiata alle manifestazioni finanziate dal Comune di Altavilla Silentina, "rilevato che", come si legge dalle delibere che seguono, "durante il periodo estivo Altavilla Silentina ha un afflusso turistico fatto per lo più di immigrati di ritorno, che più volte hanno lamentato l’assoluta assenza di spettacoli di intrattenimento per rendere più piacevole il soggiorno".

In questa delibera del 19 luglio 2012 trovate il Programma predisposto dall’Assessorato alle Politiche Sociali e dal Delegato allo Sport, Turismo e Spettacolo del Comune di Altavilla Silentina e "stilato in collaborazione con le associazioni che si sono rese disponibili all’organizzazione di manifestazioni durante il periodo estivo"

Programma Manifestazioni Estive 2012 Comune di Altavilla Silentina

Inoltre, il 26 luglio la Giunta si è appositamente riunita per finanziare con la cifra di 7.300 € le seguenti manifestazioni della "Nuova Proloco", tutte patrocinate dal Comune:

- 30 luglio- 4 agosto “Beach Volley”;
- 6 e 7 agosto Commedia teatrale;
- 8 agosto Concorso “Miss Gocce di Stelle”;
- 9 agosto concerto “Ricordando Napoli” Borgo Carillia;
- 17 agosto concerto musica popolare;
- 18 agosto concerto “Ricordando Napoli” Altavilla capoluogo.

Delibera contributo attività Nuova Pro loco - Comune di Altavilla Silentina

Il 9 agosto 2012  la Giunta si è nuovamente riunita per stanziare la somma di 5.500 € per la “Festa dell’amicizia e della solidarietà”, organizzata dall'associazione "Nuova Proloco" per lo scorso 15 agosto. Di seguito la relativa delibera.

Delibera contributo Festa Amicizia Nuova Pro loco

13/08/12

Altavillesi d'Italia, unitevi!

Riceviamo e pubblichiamo. 

Sto proponendo un gemellaggio tra le 5 Altavilla di Italia, ma  fino ad ora mi ha risposto solo il sindaco di Altavilla Milicia. Le sue lettere le ho pubblicate sul sito altavillamia.it "Chiacchiere altavillesi". 
Sotto sono riportate alcune risposte. 

Ma voi siete favorevoli al gemellaggio tra altavillesi di Italia?

Saluti cordiali da Elia Tropeano (cittadina di Altavilla Irpina, Avellino, ndr)
- 12 agosto 2012

Ricordiamo quali sono le cinque Altavilla d'Italia: Altavilla Monferrato, Altavilla Vicentina, Altavilla Irpina, Altavilla Silentina, Altavilla Milicia.

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Ecco la risposta del sindaco di Altavilla Milicia, Palermo:

Prof. Tropeano, sono veramente felice di averlLa conosciuta, seppure per via telematica. Il suo entusiasmo rivolto all'iniziativa del gemellaggio fra le Altavilla d'Italia è davvero contagioso. Pertanto conti fin da subito sulla disponibilità dell'amministrazione che ho il privilegio di rappresentare e porga, cordialmente, il mio saluto e quello del mio paese ai suoi concittadini ed al Sindaco. In attesa di successive comunicazioni, atte al raggiungiimento del prestigioso obiettivo, approfitto della circostanza per congratularmi con lei per quanto sta facendo e le porgo il mio saluto più affetttuoso. 

Nino Parisi

09/08/12

Dillo al Sindaco, anche (e soprattutto) se lui non ti risponderà


8 agosto 2012. L’intervista raccolta dalla voce degli Altavillesi grazie all’esperienza di più di tre mesi di “Dillo al Sindaco” viene presentata dalla sottoscritta al primo cittadino Antonio Marra.

“Sindaco, ecco le domande che gli Altavillesi le hanno posto su ‘Dillo al Sindaco’. Ci concede questa intervista?”. “Tutte domande legittime”, ci risponde lui. “Ma dal momento che tu, tua madre e tua sorella (?!) parlate male di me su Facebook, non ho alcuna intenzione di rilasciarle alcuna intervista”.

Cari concittadini, ecco le motivazioni per cui le vostre domande non avranno mai una risposta diretta dal vostro Sindaco, “pur essendo legittime”. 

Com’è lontana la primavera del 2011, quando, in piena campagna elettorale, il futuro primo cittadino si esponeva con disinvoltura alle stesse telecamere che oggi rifiuta…

E, certamente, sentire pronunciare certe parole fa piombare improvvisamente (e anche un po’ caricaturalmente, per la verità) in un periodo caratterizzato da un regime ben diverso, in cui di quel Regime era proibito per legge parlar male. Ma, per fortuna, erano altri tempi. E, per fortuna, la Costituzione del Popolo Italiano, all’articolo 21, sancisce oggi una conquista che è probabilmente il bene fondamentale di qualsiasi democrazia: la libertà di espressione.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. …
Libertà di espressione che per il giornalista non è soltanto un diritto, ma anche un dovere. Un diritto e un dovere che forse il nostro Sindaco non conosce (o non riconosce). Scelte etiche: nessuno può essere costretto a rilasciare un’intervista contro la propria volontà. Neppure se quell’intervista è raccolta direttamente dalla voce del popolo. E da oggi, cari cittadini altavillesi, sapete che il vostro Sindaco risponderà alle vostre domande solo se parlate bene di lui.

Detto questo, ho rilevato con molto piacere che – nonostante la loro apparente assenza - il Sindaco in persona e il suo seguito seguono in maniera puntualmente aggiornata i nostri canali.

Ecco perché “Dillo al Sindaco” deve continuare ad esistere. Dall’aprile del 2012 è presente, infatti, un luogo veramente pubblico in cui il popolo altavillese ha la possibilità di non nascondersi dietro una chiacchiera di piazza (verba volant...) e la certezza di essere ascoltato dai propri amministratori. E proprio perché il Sindaco non ci risponderà è il caso di porgli le nostre domande in maniera ancora più forte e decisa. 

Del resto, le risposte vere da parte di una pubblica amministrazione non sono fatte di parole, ma di fatti. E da questi non ci si potrà esimere.

Cari cittadini altavillesi, da oggi il nostro impegno sarà molto più forte. Da oggi lo spazio di “Dillo al Sindaco” sarà ancora di più al servizio delle domande di tutti gli Altavillesi e L’AltrAltaltavilla sarà ancora più decisamente un canale di denuncia delle carenze e di espressione dei disagi percepiti dalla nostra comunità durante questa amministrazione che, se lo vorrà, avrà comunque sempre uno spazio in cui venire a rispondere e ad interloquire con i propri concittadini.

E noi continueremo a porci e a porre delle domande semplicemente perché la città è nostra e le nostre istituzioni, a differenza di come chi le riveste oggi le sta evidentemente interpretando, non sono affatto proprietà privata e personale.

02/08/12

Piano di Azione Coesione: Altavilla c'era. E ora?


Il Piano di Azione Coesione siglato da Monti a fine 2011 è un intervento di revisione di spesa nell'impiego dei fondi europei (per la programmazione 2007-2013), che l'Europa ci ha chiesto di accelerare.

Lo scorso maggio, c'è stata una ulteriore riprogrammazione di questi fondi per la cifra di 2,3 miliardi di euro, spostati dai programmi operativi nazionali e interregionali gestiti dalle amministrazioni centrali dello Stato verso il Sud e, nello specifico, su interventi a favore della cura per l’infanzia e per gli anziani non autosufficienti, dei giovani, della competitività e innovazione delle imprese, delle aree di attrazione culturale.

Il piano fa riferimento al Ministero per la Coesione territoriale, che - sempre nell'ottica dell'ottimizzazione delle risorse - ha anche messo in piedi una iniziativa di "open data" (accesso aperto e diretto ai dati da parte dei cittadini), attraverso il sito http://opencoesione.gov.it/ (online dal 17 luglio), in cui è possibile visionare le spese degli enti locali in iniziative che rientrano nell'attribuzione dei fondi pubblici. Il sito dà anche la possibilità ai cittadini di aggiungere informazioni e segnalazioni.

Nella scheda di Altavilla compare un unico impegno di spesa, che risale al 2009: 50 mila euro per il finanziamento dell'iniziativa "Libertà e moti cilentani" del 2009: http://opencoesione.gov.it/soggetti/comune-di-altavilla-silentina-00510570658/.
Qui potete trovare la scheda dell'iniziativa: http://opencoesione.gov.it/progetti/1ca23c122007it161po009/.

Dopo l'iniziale smarrimento dovuto alla constatazione che, in quasi tutto l'arco temporale della programmazione 2007-2013, soltanto una iniziativa è stata finanziata, scatta una seconda riflessione: non è vero che non ci sono soldi per fare le cose. Questi fondi non solo sono presenti, ma c'è una richiesta dell'Europa e del governo italiano di utilizzarli al più presto e nella maniera migliore.

Come mai un solo finanziamento? Molto probabilmente perché non vengono presentati progetti.
Qui potete vedere quanti soldi sono stati spesi dalla Regione Campania e quali sono le aree di interesse delle iniziative: http://opencoesione.gov.it/territori/regioni/campania-regione/. Come vedete, sono presenti anche le infrastrutture. Ne è un esempio (grosso) il progetto di completamento della linea 1 della metropolitana di Napoli.

Perché il Comune di Altavilla Silentina non emette un bando pubblico per la presentazione di progetti nell'ambito di questo piano, in virtù delle esigenze specifiche della nostra comunità? 

Se c'è un impegno effettivo, reale e non soltanto dichiarato, per la crescita della collettività, non è possibile ignorare queste iniziative. Diversamente, saranno sempre e solo i pochi meglio informati e preparati a beneficiarne.

Perché non predisporre l'"Ufficio Informagiovani" - che pare ci sia e sia molto impegnato nell'organizzazione di spettacoli teatrali - per dare informazioni o mettere a disposizione spazi (biblioteca comunale?) di "coworking" (lavoro condiviso) per far incontrare i giovani e farli lavorare insieme sui progetti comuni, magari sostenuti da un esperto di finanziamenti?

Dal 2007, non risulta alcuna iniziativa con cui le diverse amministrazioni abbiano provato a stimolare e a catalizzare la realizzazione di progetti legati allo sviluppo del territorio. Questo mentre comuni come Serre (campo da golf, centro benessere ecc.) e Albanella (Oasi Wwf) hanno ampiamente sfruttato questi stanziamenti per creare sviluppo. Senza contare i 30 milioni di fondi europei 'piovuti' su molti centri storici del Cilento proprio quest'anno.

Tra gli ultimi interventi altavillesi finanziati da fondi europei vi sono la 'valorizzazione' della Foresta (approvata nel 2004, da completare nel 2008 e ancora non riaperta al momento in cui scrivo - ufficialmente manca solo il collaudo) e un fantomatico progetto del 2010 (sempre relativo al POR 200-2006) sulla piastra parcheggio che non è mai partito. Riguardo al perché di quest'ultimo pasticcio, i cittadini stanno attendendo risposte da chi amministra, visto che sono anche stati pagati i danni alle aziende coinvolte in questa 'falsa partenza' (il gruppo di minoranza Altavilla Aperta ha presentato un'interrogazione il 21 giugno scorso e la risposta sarebbe dovuta arrivare entro un mese).

Spesso, quando pongo simili domande, qualche concittadino, irritato, obietta che occorre dare il tempo alle amministrazioni di agire. Purtroppo, però, iniziative come queste hanno tempi ben precisi, che prescindono da quelli altavillesi.

Nel frattempo, lo scorso 26 luglio, i rappresentanti dell'Anci (l'associazione dei Comuni) hanno chiesto al ministro Barca di insediare un tavolo di confronto "per sollecitare la partecipazione del maggior numero di Comuni alla fase di presentazione delle proposte” e chiarire le modalità di assegnazione dei fondi. L'Anci ha, inoltre, pianificato “un’azione di informazione verso il territorio per mobilitare le amministrazioni locali e per promuovere la progettazione nei servizi previsti dal Piano Coesione".

Intanto, come (rinnovato) appello agli amministratori (il primo è stato lanciato su "Dillo al Sindaco" lo scorso maggio), allego un po' di documentazione e li invito a visionare il sito del Ministero competente: http://www.coesioneterritoriale.gov.it/ per iniziare a pensare a qualche opportuna iniziativa che ci aiuti a utilizzare questi fondi, sostenendo lo sviluppo del territorio e, auspicabilmente, creando anche nuovi posti di lavoro.

Piano per il Sud

25/07/12

Dillo al Sindaco. L'intervista dei cittadini altavillesi al primo cittadino Antonio Marra


In tre mesi di conversazione su "Dillo al Sindaco di Altavilla Silentina", ecco le principali domande che i cittadini altavillesi vorrebbero porre al loro Sindaco e che la nostra redazione si farà carico di presentargli, a conclusione del primo anno di attività amministrativa.

  • Rispetto al programma elettorale, cosa è stato realizzato e cosa è in cantiere e sarà realizzato con tempi certi? 
  • I cittadini lamentano carenza di informazioni sulle attività comunali. Ad esempio, riguardo alla pubblicazione dei dati di bilancio, delle date del consiglio comunale (per cui esiste una sezione, ad oggi inutilizzata, del sito), oppure alla possibilità di effettuare delle videoriprese dei consigli comunali, almeno da parte di giornalisti. Questo nonostante il Comune sia presente su internet (attraverso un sito e un profilo ufficiale su Facebook). Cosa intende fare la sua amministrazione per migliorare la comunicazione con i cittadini, attraverso i canali tradizionali e digitali? 
  • I cittadini lamentano la carenza di strutture adeguate per i giovani altavillesi (parchi giochi assenti, incompleti o scarsamente illuminati, assenza di uno sportello Informagiovani e di biblioteche…). Cosa intendete fare per i bambini e per i giovani? Avete pensato a contrastare l’emigrazione? Se sì, come? 
  • Rete elettrica instabile, fornitura d’acqua sospesa in estate in varie zone, assenza di una rete metano (più pulito ed economico), assenza dell’ADSL a Borgo Carillia, assenza di depuratore per le acque reflue (nonostante si paghi regolarmente il relativo canone). Cosa intende fare per l’ammodernamento del comune dal punto di vista infrastrutturale? 
  • I cittadini lamentano carenze nella raccolta dei rifiuti in caso di festività o malattie dei dipendenti. Intende incrementare il servizio di raccolta dei rifiuti urbani? 
  • Perché l’intervento sulla piastra parcheggio, legato al progetto intercomunale “Quota 424”, è stato sospeso (con relativo pagamento di penale alle ditte già appaltate)? 
  • Strade: annoso problema altavillese. Tra le segnalazioni dei cittadini: buche su via San Martino, bivio Pietre Bianche, provinciale di Carillia. Quali interventi stradali ha già effettuato e intende effettuare questa amministrazione? 
  • Perché a distanza di quasi due anni dal crollo non si ricostruisce il muro di piazza Umberto I? Qual è il problema reale dietro a questo ritardo così prolungato per un intervento di emergenza? 
  • Alberi infestati dai pidocchi, pipì pubbliche e deiezioni canine nel centro storico. Come intende far fronte a questi problemi di decoro e igiene?
  • Come intende affrontare il problema del randagismo?
  • Campo di calcio di via San Francesco: manca il prato ed è a rischio vandalismo. Perché non viene completato e custodito?
  • Quando riaprirà la Foresta?
  • Come intende preservare e valorizzare il centro storico? 
  • Qual è il futuro del Castello di Altavilla? 
  • Come reputa le finanze e l’economia altavillesi? Cosa intende fare per incrementarli? Qual è, secondo lei, la vocazione economica di questo paese su cui far leva per lo sviluppo? 

22/07/12

Cronache dal nostro litorale

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un utente delle nostre spiagge. Dico 'nostre' perché si tratta del nostro mare e del nostro litorale, della cui salute anche noi siamo responsabili. Il nuovo sindaco di Capaccio, Italo Voza, ha appena concluso un'operazione di "bonifica", come è stata eloquentemente definita la ripulitura della pineta di Capaccio-Paestum da 2200 buste di immondizia e diversi rifiuti ingombranti. Tutto questo ad opera di ben dieci squadre di operai.
Ma sarebbe meglio prevenire tutto questo, con la nostra civiltà.

di Vincenzo Armenante

Alcuni giorni fa, rientrando dal mare, in un negozio all’ingresso di Eboli abbiamo comprato un nuovo ombrellone e mia moglie ha acquistato un retino a “cuoppo”.
Lo ha comprato non per catturare le farfalle ma per raccogliere i mozziconi di sigarette sulla spiaggia. E così ha fatto, coadiuvata dal sottoscritto.
Mi ha colpito la diversa età delle cicche e la puzza che emanavano nel retino.
Ritengo che, se non si smetterà di fumare, i mozziconi - è vero che si degradano in circa cinque anni - saranno sempre rimpiazzati dai nuovi. Manca il rispetto per l’ambiente e per il prossimo. Anche nei lidi a pagamento nessuno si degna di metterli nei contenitori, si “infilano” nella sabbia.




Ma il nostro mare è anche questo (se lo difendiamo)...






(Foto di Vincenzo Armenante)

08/07/12

Habemus murum?

Riavremo il muro a ridosso del Castello crollato nel novembre del 2010? Sembra di sì. Lo scorso 5 luglio, la Giunta comunale ha finalmente deliberato lo stanziamento di circa 53 mila euro per rimettere in piedi la storica struttura.

Finalmente. L'amministrazione comunale ha disposto lo sblocco di 52.727,45 euro per la ricostruzione del muro di piazza Umberto I, dopo il crollo di oltre un anno e mezzo fa. 
Come dichiarato da Francesco Cembalo, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, ambiente, sanità, manutenzione e viabilità, la cifra è molto più bassa rispetto a quella riportata nel progetto iniziale messo a punto (e mai avviato) dalla precedente amministrazione Di Feo. Cifra che ammontava a 115.573,20 euro. Di sicuro i cittadini si chiederanno il perché di questo margine così elevato (parliamo di oltre il 100% in più)...Intanto, speriamo che i lavori partano presto.

Ecco la tabella dei costi del progetto, concessa in anteprima all'AltrAltavilla dallo stesso assessore Cembalo (che ringraziamo).

Q U A D R O  E C O N O M I C O  
LAVORI

A1
IMPORTO LORDO DEI LAVORI: 36.505,82

(di cui LAVORI A MISURA, per Euro)
36.505,82

A2
ONERI PER LA SICUREZZA DIRETTI: 439,19

TOTALE ONERI PER LA SICUREZZA: 439,19 
A3
IMPORTO DEI LAVORI SOGGETTO A RIBASSO: 36.066,63

A5
AMMONTARE NETTO DEI LAVORI:
 36.066,63 
A6
IMPORTO CONTRATTUALE NETTO: 
36.505,82 
SOMME A DISPOSIZIONE
B1
I.V.A. SU IMPORTO CONTRATTUALE (21% di A6): 7.666,22

B2
fondo incentivante (2% di A6): 730,12

B3
competenze tecniche omnicomprensive: 6.000,00

B4
imprevisti (5% di A6): 1.825,29

B
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE: 16.221,63

A6+B
AMMONTARE COMPLESSIVO INTERVENTO: 52.727,45

01/07/12

"PeliAmo gli Ulivi". Lezioni di natura ad Altavilla

Vi raccontiamo una bella iniziativa di turismo rurale organizzata ad Altavilla da Marcello e Maurizio Mottola.

Marcello Mottola è un giovane giornalista napoletano. Le sue origini sono altavillesi ed è probabilmente a queste radici che Marcello si stringe quando si aggira tra gli ulivi che circondano il casolare di Altavilla che era già appartenuto ai suoi avi e dove, quando può, ritorna.
"PeliAmo gli Ulivi" nasce da un'idea di suo padre, Maurizio, molto legato ad Altavilla e scomparso prematuramente alcuni mesi fa. Si tratta di una iniziativa di cultura rurale volta ad avvicinare le persone che vivono in città alle fasi della raccolta a mano delle olive, secondo una tradizione ancora viva sulle nostre colline.
L'iniziativa fa capo a un'associazione, fondata da suo padre e ora condotta dallo stesso Marcello: "Movimento Neorurale".
Alla pelatura hanno partecipato lo scorso 13 novembre una decina di ragazzi, che hanno raccolto quasi 15 chili di questo frutto così prezioso per le nostre tavole.
Dopo la pelatura, le olive sono state immerse in acqua salata e, sei mesi dopo, sono state poste in vasetto (foto), pronte per essere degustate dalle stesse persone impegnate nella raccolta.
"Abbiamo voluto far rivivere, o vivere per la prima volta, un'esperienza all'insegna della neoruralità, cioè di una condizione di vita più sana che permetta di immergersi, anche se solo per alcune ore, in un ambiente più naturale, lontano dallo stress delle città"È quanto ci ha spiegato Marcello Mottola, che dichiara di voler ripetere l'iniziativa il prossimo autunno. 
Una iniziativa, questa, di turismo rurale che può sicuramente contribuire alla valorizzazione della nostra cultura e del nostro paesaggio e che già altri operatori nel nostro paese hanno cominciato a sperimentare in forme simili. 
etichetta peliamo gli ulivi altavilla silentina
L'etichetta dei vasetti di "PeliAmo gli Ulivi"

12/06/12

Festa di Sant'Antonio 2012

La festa più importante dell'anno per gli Altavillesi è ormai alle porte. Per chi non avesse avuto modo di leggerlo, ecco il programma completo delle iniziative (che potete ingrandire, scaricare, stampare o condividere).
Festa di Sant'Antonio 2012 Altavilla Silentina. Programma

18/05/12

Open Municipio: progetto di trasparenza amministrativa e coinvolgimento dei cittadini

"Open municipio" è una piattaforma web che usa i dati politico-amministrativi ufficiali dei comuni aderenti e li distribuisce in formato aperto ("open data", appunto) per offrire ai cittadini servizi gratuiti di informazione, monitoraggio e partecipazione alla vita della propria città. Attualmente i comuni italiani pubblicano nell'albo pretorio online (qui trovate quello di Altavilla) solo gli atti approvati e per un periodo di appena 15 giorni. Open municipio non solo supera questi limiti ma ne ribalta l'impostazione: ogni atto viene reso pubblico al momento della sua presentazione, prima che venga discusso e votato. In questo modo i cittadini possono conoscere e intervenire prima che "i giochi siano fatti".
Si tratta sicuramente di un supporto importante alla trasparenza amministrativa e alla partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche. Sempre che i Comuni decidano di aderirvi (l'adesione al network avviene in maniera spontanea dietro versamento di una quota che va dagli 8 mila ai 16 mila euro per i comuni con più abitanti).
I primi a partecipare sono stati i comuni di Udine e Senigallia.

Open municipio è un progetto no-profit dell'associazione Openpolis ed InformaEtica. Openpolis ha sede a Roma ed è un'associazione indipendente e partecipata da migliaia di persone che si occupa di progetti per l'accesso alle informazioni pubbliche, trasparenti nei contenuti e partecipati democraticamente dai cittadini.

Di seguito trovate il video della presentazione pubblica dell'iniziativa lo scorso 17 maggio a Forum PA da parte di uno dei suoi fondatori, Vittorio Alvino.



http://www.openmunicipio.it/

04/05/12

Una proposta di sviluppo per Altavilla basata sul marketing turistico

Questa è la sintesi della mia idea di sviluppo locale legato alla ricettività e al turismo sostenibile, il cui perno è il Castello-albergo. Cosa ne pensate? Secondo voi, è possibile e auspicabile lavorare in questa direzione? Avete altre idee, suggerimenti, ritocchi?

02/05/12

Il Castello sede del Comune. A pro di chi?

Dopo l'abbandono seguito all’acquisto nel 1998 da parte di un imprenditore napoletano, il Castello di Altavilla è stato nuovamente messo in vendita. Il sindaco Antonio Marra ha dichiarato a nome dell’amministrazione di volerlo acquistare. Ma a che pro?

Il Castello di Altavilla oggi
“L’amministrazione comunale è intenzionata ad acquistare il Castello di Altavilla”. È quanto dichiarato dal sindaco Antonio Marra subito dopo Pasqua. “È un’idea che abbiamo nel cassetto da sei mesi”. E per farci cosa? “Trasferirci gli uffici municipali”. Iniziativa lodevole, verrebbe subito da pensare. E lo sarebbe stata davvero, in assenza di un’alternativa concreta di recupero dell’immobile storico di cui sono rimasti solo i muri portanti, una ceramica antica e una cappella. Ovviamente resta intatto il valore storico del bene, primo atto, oltre un millennio fa, della fondazione del borgo altavillese da parte dei Normanni di Roberto il Guiscardo.
Ho saputo dell’intenzione di acquistare il Castello da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Marra nel momento in cui sono andata a proporgli, in veste di esperta di marketing, un progetto di valorizzazione a scopo turistico-ricettivo del Castello e del centro storico di Altavilla. Ma non basta. Ci sono persino andata insieme ad un albergatore e potenziale acquirente per parlargli di questo progetto che avrebbe trasformato la struttura in albergo, quindi con un indotto reale per l’economia cittadina. Pensate soltanto all’impiego di personale del posto per i servizi turistico-alberghieri, alle convenzioni con i ristoranti o alla possibilità di lavoro per i commercianti e i piccoli artigiani altavillesi. Ma il nostro Sindaco è sembrato totalmente indifferente a questo progetto pubblico-privato di sviluppo economico del nostro territorio. E ha ribadito le sua intenzioni di acquisto e ristrutturazione. “Nessuno scopo ricettivo”, ha inoltre precisato.
In effetti, quella della sede comunale sita nella rocca del borgo non è una novità ed è, anzi, un’idea all’apparenza suggestiva. Ma in un borgo come Altavilla, in cui si fa fatica a recuperare persino i soldi per tirare su un muro (anch'esso storico) crollato e in cui qualsiasi tipo di intervento, anche necessario, si scontra con le difficoltà delle casse pubbliche, rappresenta proprio una priorità? Riformulando, i due o tre milioni di euro, previsti tra acquisto e lavori di ristrutturazione edilizia, necessari per un’operazione del genere non potrebbero essere impiegati in opere più urgenti sotto il profilo funzionale e infrastrutturale? Si pensi alla rete viaria o ad altri tipi di servizi socio-culturali (ditene uno: ad Altavilla manca). Qualche esempio specifico? In primis, le strade, ovunque insicure e piene di buche (quella nella curva in zona Tempa di Pilato è pericolosamente lì da almeno un anno). Un centro storico sporco e in condizioni strutturali sempre più fatiscenti, che mettono in pericolo anche la sicurezza dei cittadini, in alcuni punti. Una piastra parcheggio, ventennale incompiuta, che dovrebbe includere un auditorium comunale e che è invece un eco-mostro di pilastri e cemento che svetta all’ingresso del borgo. Metano: questo sconosciuto. Digital divide: l’adsl non copre ancora del tutto il territorio comunale, lasciando nel secolo scorso una parte dei cittadini, che si stanno arrangiando a proprie spese. Una biblioteca comunale andata in pensione insieme al funzionario che se ne occupava. Potremmo continuare.
Pochi mesi dopo le ultime elezioni, mi sono avvicinata al sindaco con una proposta culturale che doveva prevedere l’impiego di giovani e la risposta è stata: “non ci sono soldi”. A questo punto mi chiedo: con quali soldi l’attuale amministrazione intende acquistare il Castello? La risposta è una sola: con i nostri soldi. Per che cosa? Per un’operazione che non ha alcun ritorno socio-economico sulla collettività.
Concludendo, in maniera un po’ amara, mi chiedo: quali sono le speranze di sviluppo in un Comune in cui i cittadini che hanno proposte di valorizzazione e crescita economica per il territorio non vengono ascoltati? Qual è il motivo di questa sordità e mancanza di collaborazione? E come si può giustificare? Il tema, a fronte di un’emigrazione forzata che è diventata ormai la regola per le nuove generazioni, è serio e non può passere inosservato.
Il rischio è che, alla fine, i soldi per acquistare il Castello non ci saranno, i progetti pubblico-privati saranno stati scoraggiati e arriverà forse un nuovo ignoto acquirente. O il crollo.
Nel frattempo, bisognerebbe forse ricordarsi che ormai da tempo Altavilla non è più un feudo e il suo Castello non è più una sede baronale. Ma una opportunità di crescita potenzialmente straordinaria per tutti i suoi abitanti. 

24/04/12

Capannori: amministrare bene è semplice

Questo video, estratto dalla puntata di Report (Rai tre) di due giorni fa, è una vera e propria lezione di buona amministrazione, fatta di piccole grandi cose e di una continua attenzione al cittadino. 

Come mai alcuni comuni non si lamentano per i vincoli del patto di stabilità e, anzi, hanno i conti ampiamente in attivo? Forse perché, come nel caso di Capannori (in provincia di Lucca), esercitano una "buona politica", fatta di ascolto e di dialogo con la popolazione e di interventi apparentemente semplici che, però, coinvolgono la gente e la fanno sentire oggetto di attenzioni e parte delle decisioni prese dai loro amministratori. Un contesto molto diverso da quello al cui cospetto ci troviamo spesso, fatto di disinteresse verso i cittadini e la cosa pubblica, piuttosto che di clientelismo quando non di vero e proprio affarismo alle spalle e sulle spalle degli amministrati.
Tornando a Capannori, dietro agli interventi di buon senso e dall'impronta eco e sociosostenibile, c'è sicuramente una pianificazione territoriale articolata e intelligente, che guarda lontano e al miglioramento delle condizioni di tutti. Ne ho avuto personalmente un assaggio nel corso dell'intervista su innovazione e territorio che ho avuto l'onore di fare per Telecom Italia l'anno scorso a Firenze al sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro.
Ma l'impressione e la lezione che ne traggo è che, quando c'è un interesse pubblico vero, basta poco per amministrare bene e, perché no, innovare.

05/03/12

Altavilla meta turistica?

E se Altavilla Silentina diventasse una meta turistica? Le risorse, paesaggistico-culturali e umane, non mancano di certo. Eccone una prova.

Nel corso della manifestazione "Sagra del cinghiale" dell'associazione Nuova Proloco c'è stata un'apertura straordinaria della Chiesa di San Biagio, che ha ospitato una mostra fotografica sui personaggi altavillesi del passato (a cura di Bruno Di Venuta) e nella quale si è organizzata una visita guidata alla cripta che custodisce da secoli il corpo di San Germano. L'ha curata Fabio Cennamo, laureando in Economia all'Università di Salerno e guida turistica di eccezione. 
La domanda sorge spontanea: si può fare? La risposta, è ovvio, dipende dal contesto. Da rimettere in sesto...


13/02/12

L'AltrOpinione di Antonietta Broccoli: Radici e inquietudine, splendore e verità. L'altavillesità di Padre Guglielmo

Antonietta Broccoli ci racconta il suo personale punto di vista sull'altavillesità e sullo spessore umano di Padre Guglielmo Di Agresti e ci racconta il convegno che lo ha ricordato a dieci anni dalla morte.

di Antonietta Broccoli
“(…) Strappate le radici ad un albero: lo fate morire. Lo potete trapiantare, si abituerà ad altri climi e ad altre condizioni, ma non può perdere le sue radici se vuol sopravvivere." (Domenico Di Agresti, Tra memorie e desideri da La collina degli ulivi, 1992) 
Già le radici, quei sottilissimi legami che riannodano il presente al passato e che consentono, alla pianta matura, di trarre nutrimento e vita per il futuro. Non zavorra che fa ripiombare nel buio dei trascorsi lontani, ma ancora di salvezza che fa respirare il nostro corpo e la nostra anima con la mente e il cuore proiettati nel mondo per poterlo comprendere a fondo e svelarne i segreti. 
Anche la scrittrice Susanna Tamaro crede alla loro importanza affermando che, come in  un albero, radici e chioma devono crescere in egual misura, così é molto importante, per gli uomini, stare nelle cose e starci sopra, per offrire ombra e riparo e, alla stagione giusta, potersi ricoprire di fiori e frutti. 
Padre Guglielmo Di Agresti, al secolo Domenico, è stato un uomo che è entrato nelle cose in profondità rifuggendo e sorvolando le mediocrità del mondo, offrendo ombra e riparo per tutti e ricoprendosi di fiori e frutti di sapienza che noi tutti possiamo ammirare e gustare. Ancorato com’era, così teneramente, alle sue radici da cui si librava in vista del mistero, con la spasmodica ansia di chi riconosce come sua legge di natura la verità e la sua incessante ricerca, è stato animato dalla sete del sapere che ha trovato in Dio la sua prima fonte.
Nonostante i suoi tanti anni di “esilio” religioso e intellettuale, ha conservato un amore immutato per la sua bella Altavilla di cui ha cantato le bellezze e denunciato i mali morali e culturali che l’affliggevano. 
Nei suoi soggiorni al paese natìo, ha cercato, in qualsiasi momento, passeggiata o sermone che fosse, di erudire, insegnare, illuminare i giovani, i politici, gli studiosi locali spargendo, in ciascuno, il seme della conoscenza con la gratuità e il sorriso che lo caratterizzavano. Un sorriso che non si è mai spento neanche con la morte avvenuta dieci anni or sono, ma che continua a rivivere sui visi di chi gli è stato più vicino o di chi ha avuto anche soltanto la fortuna di ascoltarlo per un attimo. 
In occasione del decennale della morte di Padre Guglielmo Di Agresti, l’associazione per lo sviluppo e la promozione del territorio “Auriga Cilento”, in collaborazione con l’associazione culturale “Altavilla Viva”, ha realizzato il 27 dicembre 2011 nella chiesa del Carmine di Altavilla Silentina un convegno dal titolo “In cammino: vita ed opere di P. Guglielmo Di Agresti nel decennale della morte”. Bruno Di Venuta, storico locale e membro dell’Auriga Cilento, ha avuto questa felice intuizione di tributare all’insigne domenicano, scrittore, insegnante, studioso plurilaureato e poeta altavillese un omaggio di grandissima riconoscenza e gratitudine per quello che ha fatto in tutta la sua vita cercando di ricambiare un po’ di quell’amore che lo aveva sempre animato. 
Nel corso di un dibattito moderato dalla brava Tiziana Rubano e introdotto da Bruno Di Venuta e dall’assessore Pasqualino Perillo, alla testimonianza affettuosa e commossa della sorella, la prof.ssa Carmelina Di Agresti, se ne sono unite tante altre accomunate dallo stesso sentimento di stima. 
Oreste Mottola, Piero Di Matteo, Fernando Iuliano, Fabio Sacco, Piero Lettieri e Amedeo Cennamo hanno tratteggiato la figura di padre Guglielmo partendo da quello che era fondamentalmente, una persona semplice di una sconfinata cultura che viveva la sua quotidianità nella più assoluta modestia intrattenendosi con gli amici di sempre a cui regalava perle di saggezza e stimoli per il miglioramento. Scrittore attento e preciso di opere di notevole valore teologico e agiografico relative a S. Caterina De’ Ricci e Girolamo Savonarola, raffinato autore di poesie, articoli ed estratti su riviste e quotidiani nazionali, padre Guglielmo si è meritato un posto non solo nel Dizionario degli autori italiani contemporanei, ma anche tra le personalità più illustri della nostra comunità che hanno rivoluzionato il normale modus operandi.  
Con lui se n’è andata un po’ dell’Altavilla eletta che, troppe volte, non riesce a decollare e a dare il meglio di sé, che non si spinge al di là della sua foresta per guardare oltre le sue fronde e i suoi silenzi.
“Ma se cupa è la notte e la luna non splende (…), ecco un lume s’accende solitario ogni sera, risplende su in cima, sulla macchia più nera e nella notte più fonda... Un lumicino che sempre s'accende e ancor non si spegne…” (Domenico Di Agresti, La mia foresta da Dialogando, 1993 ed. Il Salice)
Possa tu, caro padre, continuare a essere questo lume che risplende nelle nostre coscienze.



09/02/12

In cammino. I video del convegno su Padre Guglielmo Di Agresti

Lo scorso 27 dicembre si è tenuto ad Altavilla Silentina un convegno per ricordare Padre Guglielmo Di Agresti, sacerdote domenicano altavillese scomparso dieci anni fa. Padre Guglielmo è stato anche un importante studioso e ricercatore in ambito ecclesiastico e letterario, riconosciuto a livello internazionale, nonché poeta. Di seguito trovate i video degli interventi degli Altavillesi che hanno voluto ricordarlo in occasione del convegno a lui dedicato.

Potete vedere i video del convegno in due modi: integralmente dalla playlist di seguito, che contiene in successione i video con tutti gli interventi, o per singolo intervento.

Convegno integrale:


Intervento di Carmelina Di Agresti, docente all'Università Lumsa di Roma e sorella di Padre Guglielmo:


Intervento di Bruno Di Venuta, organizzatore del convegno ed esperto di cultura altavillese:


Intervento di Oreste Mottola, giornalista locale:


Intervento di Fernando Iuliano, insegnante di Lettere:


Intervento di Piero Di Matteo, avvocato:


Intervento di Fabio Sacco, ingegnere, nipote di Padre Guglielmo:


Conclusioni di Tiziana Rubano, presidente dell'Associazione Auriga Cilento, e ricordo di Amedeo Cennamo, insegnante elementare:

29/01/12

Alfonso Mangone a Torino per la Biennale di Venezia

Chiusura sotto la neve per la “54° Edizione della Biennale di Venezia – Padiglione Italia” inaugurata a Torino lo scorso 17 dicembre 2011. Domani, infatti, sarà l’ultimo giorno per visitare la discussa rassegna curata da Vittorio Sgarbi e interamente dedicata all'anniversario dell'Unità che accoglie i lavori di oltre 700 artisti. Fra questi l’altavillese Alfonso Mangone presente con diverse opere. Per l’evento il comune ha concesso i locali del complesso architettonico di Torino Esposizioni progettato da Luigi Nervi.

17/01/12

Paolo Tesauro Olivieri, professore d'altri tempi

di Tiziana Rubano
La prima volta che mi è stato chiesto di intervenire ad un convegno per parlare di Altavilla Silentina in qualità di storico dell’arte il mio primo impulso, lo ammetto, è stato quello di cercare notizie precise sulle ricchezze artistiche del capoluogo di cui all’epoca la mia conoscenza ancora peccava. Riconoscere ad occhio la grandiosità di Sant’Egidio e San Biagio, immaginare il passato intricato e glorioso del Castello e del Convento, piccoli mondi a parte, auspicare di godere un giorno delle tele ancora confinate non sarebbe bastato a giustificare la mia presenza. Tipico da me, volevo dati, date, informazioni, scritti, ricerche, studi. Fu così che per la prima volta mi imbattei nella sua straordinaria opera. Preparato il mio discorso la gratitudine e la buona educazione mi obbligarono a citarlo e decisi di chiudere con la frase sua che più avevo fatto mia. “Termino con il Professor Paolo Tesauro Olivieri” dissi “che tanto ha dato alla memoria storica del nostro paese e in un’occasione giudicò Altavilla Silentina fortunata e sfortunata nello stesso tempo. Fortunata per la ridente posizione geografica, sfortunata per l’isolamento secolare a cui è stata lasciata per ignavia e poca lungimiranza dei nostri antenati”. Pleonasticamente invitavo poi a far tesoro degli errori passati. Un appello ingenuo il mio caduto nel vuoto come i molti precedenti dei soliti romantici. Oggi, mentre glielo racconto, scuote il capo, seduto composto sulla poltrona. L’età avanzata, oltre i novanta, la coperta di lana sulle ginocchia, le pantofole e l’abito da camera nulla tolgono alla classe e lo stile del professore d’altri tempi. Di quelli che non esistono più. Non ho bisogno di pregarlo perché è chiara la sua voglia di raccontare e regalarsi: “è meglio dare che ricevere” mi dice. E allora inizia il suo racconto con la lucidità di un ragazzone di vent’anni. Nato ad Altavilla il 19 dicembre del 1919, all’età di 16 anni si trasferisce a Campagna per frequentare l’Istituto Magistrale dove si abilita nel 1938. Torna ad Altavilla per insegnare in località Galdo nella proprietà di Antonino Gallo che gli è anche compare avendo battezzato il figlio di questi Tarcisio, fratello di Padre Candido Gallo, altra fonte inesauribile di ricordi e testimonianze. Nel 1940, date le condizioni critiche del tempo, decide di arruolarsi nei Carabinieri e parte come allievo ufficiale. Appena finito il corso, il 10 giugno davanti alla solita folla fedele accorsa sotto Palazzo Venezia, Mussolini dichiara l’entrata in guerra pronunciando un discorso che Montanelli in “Storia d’Italia” definisce un collage di pretesti. Paolo Tesauro Olivieri è mobilitato con il Primo Reggimento Carabinieri e rimane tre mesi a Torino in attesa di partire per la Francia che però, agonizzante, chiede l’armistizio. Insieme ai compagni passa la frontiera orientale e sta per altri tre mesi in attesa di una definizione dei rapporti con la Jugoslavia per essere, in caso, reintegrato in prima linea. Intanto si decide per l’attacco alla Grecia e lui è inviato a tenere il fronte di Valona. Ricorda che in quell’occasione perdono la vita l’altavillese tenente Francesco Sambroia, padre della poi preside Emilia, e un altro altavillese di cui gli sfugge il nome. Fra dispetti e scaramucce infantili di Hitler e Mussolini la Grecia finisce nella tenaglia italo-tedesca ed è costretta nel mese di aprile a chiedere anch’essa l’armistizio. Fino a giugno il soldato aspetta un impiego poi è inserito nelle truppe di occupazione in Grecia e rimane ad Atene per 15 mesi. Vantando un titolo di studio riesce a rientrare a Firenze, lì si trattiene da settembre a dicembre per seguire e terminare il corso da sottufficiale. La sua legione è Bolzano dove arriva per operare al controllo passaporti in una frazione di confine. Dopo la data memorabile dell’8 settembre cade prigioniero dei tedeschi. In Germania rimane due anni ed è adibito come operaio e lavoratore alle caldaie. A questo periodo è riferito il suo scritto Il redivivo di Weimar. La mia prigionia nei “lagers” della Germania Nazista. Prima di partire per il servizio militare si era fidanzato con una maestra di Salerno, Giovanna Giovane, che sposa nel 1946 poco dopo il rientro dalla prigionia. Gli avvenimenti bellici incidono profondamente sulla sua vita: dato l’esito, accantona il desiderio di proseguire gli studi da allievo ufficiale e decide per la carriera scolastica. Segue un corso di due anni di magistrali, si prepara per il concorso che vince nel 1948 quando è già padre da un anno della prima figlia. Insegna in una quarta elementare di Albanella, poi nelle campagne: Riglio, Molino Vecchio, Olivella. Quest’ultima sulla carta in quanto non avendo aule disponibili il professore deve spostarsi a Galdo. Con la moglie, anche lei insegnante, e il resto della famiglia vive in una casa in campagna di sua proprietà. La vita è dura e per assicurare un futuro di studi ai figli, che nel frattempo sono già tre, decide di chiedere il trasferimento. Prima destinazione Scafati, poi Giovi, Mercatello, Vicinanza, Medaglie D’Oro dove finisce la carriera. Di tutto questo mi informa con la precisione di un libro di storia e l’arte del romanziere. Mi tiene sospesa ad un filo ad aspettare colpi di scena che abbondano in “una vita che non basta un incontro a raccontarla” sussurra forse per incoraggiarmi a ripetere la visita. Un inizio difficile, di sofferenze e un prosieguo non da meno: la mamma persa a tredici anni, il secondo matrimonio del padre dopo due anni, gli altri figli di lui e poi la guerra, la miseria, la prigionia fino agli anni più sereni della maturità. Altavilla in questa lunga esistenza gioca un ruolo di primo piano nonostante, a conti fatti, fra assenze per motivi di studio, guerra e definitivo abbandono nel 1957 lì ci viva meno di un ventennio. Le ragioni del suo attaccamento non fatico ad intuirle perché sono le stesse mie e non mi stupisco quando mi confessa che prova fastidio al pensiero che del suo lavoro si siano interessati soprattutto “quelli che stanno fuori”. Si riferisce a me e quelli che mi hanno preceduto: Nadia Parlante, Bruno Di Venuta, Gerardo Iorio, Oreste Mottola, il quale quest’ultimo è anch’egli in parte emigrante ed “ha fatto bene a scegliere Capaccio e Unico” perché ad Altavilla si “fascia e si sfascia”. Viene fuori la sua rabbia. Non si capacita dell’esistenza di realtà editoriali di prestigio e lunga vita in comuni minori come Postiglione e Controne, per non parlare delle chiese chiuse, i quadri scomparsi e il Castello in stato di abbandono da anni. Mi vuole convincere che ormai non patisce più al pensiero del degrado diffuso del paese perché “è sempre stato così” e continua “quando io vivevo ad Altavilla non esistevano sbocchi nella parte alta. Ora almeno ci sono le strade, è già qualcosa”. L’accondiscendenza però dura poco, prende fiato e riparte con tono duro: “quando ero giovane per lo meno c’erano i cantonieri, pulivano le cunette, ora che fanno? È caduto anche quel muro (si riferisce all’ultima frana)...e le campagne? Le abbiamo abbandonate”. (continua ... ) È una miniera di citazioni. Da William E. Gladstone, più volte ministro inglese, che nomina asserendo la necessità di investire i guadagni dell’industria nell’agricoltura per ottenere uno sviluppo omogeneo del territorio alle vicissitudini e parentele dell’ imperatore Augusto, da Giustino Fortunato a cui si aggancia per parlare dell’isolamento atavico del Cilento e degli Alburni a Guido Gozzano, nato lo stesso suo giorno che ci permette un veloce e piacevole ripasso dei concetti fondamentali del decadentismo. E poi Dante che “venera come un santo”. Il sommo poeta di cui segue la via lasciata e assume a comandamento il verso di una delle cantiche più atroci, la ventottesima: “coscienza m’assicura, la buona compagnia che l’uom francheggia sotto l’asbergo del sentirsi pura” ossia la coscienza rende sicuri poiché è valente compagnia e infonde coraggio all’uomo sotto la protezione della sua purezza. E ancora il Poeta per antonomasia da cui prende in prestito la “morte mi darà fama e riposo” con la quale ironicamente ammette che avrebbe meritato un’attenzione maggiore. Un riconoscimento almeno, dico io. Ma è troppo modesto per rinforzare. Scuote di nuovo il capo e si tuffa nel mare dei ricordi. “Sono di Altavilla, le mie radici sono lì, soprattutto quella materna. I Tesauro venivano da Bellosguardo e sono arrivati ad Altavilla tardi, nel 1850. Gli Olivieri, invece, ci sono dal 1578. Ho due cognomi perché mia madre non aveva fratelli maschi e siccome Olivieri è uno dei cognomi più antichi di Altavilla, lei nel testamento ha scritto che sarebbe stata orgogliosa se i figli lo avessero ereditato. Nel 1956 ho avuto l’autorizzazione dal Presidente della Repubblica. Allora il ministro di grazia e giustizia era Aldo Moro, lui firmò il mio decreto. Amo Altavilla anche per questo: la mia è una famiglia antica, in passato molto in vista; mio nonno è stato consigliere, vice sindaco”. Come è arrivato a scrivere? A impegnarsi nella ricerca storica? “Qui a Salerno avevo ovviamente parecchie amicizie e colleghi. Con loro parlavo di storia e di letteratura. Mi dicevano: sai tante cose perché non ti iscrivi all’Università? Perché me ne devo andare in pensione, rispondevo. Ma io già scrivevo. Il primo libro è stato Annali dell’Associazione Maestri Cattolici poi Quattro secoli di memorie, dove ho parlato dei quattro secoli della famiglia Olivieri ad Altavilla. Questo prima di laurearmi. Poi un collega, un maestro come me, si è iscritto a Pedagogia e il suo gesto mi ha convinto. Così nel 1973 mi sono iscritto a Lettere e nel 1978 mi sono laureato in Materie Letterarie. Ho sempre continuato a scrivere”. Soprattutto del paese natio. “Sì. Su Altavilla ho pubblicato 30/40 lavori. Mi sono occupato dei quadri, delle chiese, di San Biagio, Sant’Egidio. Molti libri si trovano anche nella Biblioteca Comunale”. Peccato sia chiusa da quando l’ultimo dipendente è andato in pensione − evito di puntualizzare per non rincarare la dose. “Ho cercato di ficcare il naso, di penetrare nelle parti più impensate fino a quando, nel 1987, di ritorno da una delle mie incursioni ebbi un incidente automobilistico all’altezza dell’autostrada di Pontecagnano e i miei figli dissero che non ci dovevo più andare. Ci sono stato l’ultima volta nel 2009 con mio nipote”. Mi porge un libricino che ha recuperato per me, Orazio Solimene. Artista, personaggio benemerito Comproprietario del Feudo di Altavilla Silentina nella Seconda Metà del Settecento nel quale è ben esplicitata la tesi che mi spiega in sintesi. È riduttivo intitolare la strada più lunga del paese genericamente al Solimene, bisognava intitolarla a Orazio Solimene che “non si può non riconoscere, fra i Solimene, il maggiore benefattore nella Terra di Altavilla (...) dove ha lavorato con mente e cuore, lasciando pregevoli tele”[1]. Francesco, lo zio, considerato uno degli artisti che meglio incarnarono la cultura tardo-barocca in Italia, ormai ottuagenario, probabilmente neanche vide mai quella terra acquistata con suo denaro. Orazio invece, a differenza dei fratelli Gabriele e Gennaro più legati alle cose terrene, “pennelleggiando accanto allo zio, si affezionò tanto alla pittura e alle arti belle che non le lasciò più”[2] ed ebbe, inoltre, il merito di portare ad Altavilla artisti come Giambattista Vela e Nicola Peccheneda oltre che far innamorare dell’arte figurativa un giovane altavillese, tal Saverio Mottola che lasciò al paese, come gli altri due, diversi dipinti.

L’odore di minestra che arriva dalla cucina mi avverte che ormai ho poco tempo a disposizione. Una graziosa donnina sta apparecchiando una tavola semplice e curata. Siamo nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, dunque prima di salutarlo, non posso esimermi dalle domande di rito. “Ricordo un episodio” riprende come se narrasse dell’altro giorno “che mi raccontava mia nonna. Lei apparteneva ad una famiglia benestante, i Pipino, proprietari della casa dietro il Consorzio a Cerrelli. Una sera, quando aveva più o meno 12 anni, subito dopo l’Unità, due briganti fermarono il padre di ritorno dai campi, sulla strada del Magazzeno. Lui era a cavallo e gli ordinarono di scendere e seguirli. Lo portarono nella zona Ripalta che è un’ansa del fiume Calore, lì lo tennero per tre giorni e mandarono a dire alla famiglia che per la liberazione dovevano pagare. Erano della banda Tranchella. Ho anche una chiara immagine di Francesca Cerniello negli ultimi anni di vita. Deve essere morta verso il 1926/27. Aveva gli occhi cisposi, scalza, brutta, scarmigliata, grassa, doveva pesare almeno un quintale. Capelli grigi non bianchi. Sedeva sempre sul poggetto che c’era davanti al tabacchino e così passava le giornate, sola, emarginata per via del suo passato che non faceva onore al paese. Per due tre giorni nessuno la vide, poi la trovarono morta. Anche i topi l’avevano rosicchiata”. A proposito della condizione attuale del Sud mi risponde secco: “la mia vita militare l’ho trascorsa quasi tutta in alta Italia e ho visto come si agisce lì, in Piemonte, Veneto, Lombardia. Qui pensano solo all’assistenza”. Ci lasciamo trascinare di nuovo dal flusso dei discorsi a catena e di balzo in balzo arriviamo a parlare di Giotto, Michelangelo, dei Vangeli, degli interessi milionari che alimentano il calcio, su cui anche è preparatissimo, dell’esempio dato ai giovani dai briosi lunedì sera a colpi di Grande Fratello. Un volo pindarico per tornare ad Altavilla. Non può essere altrimenti. Su mia richiesta mi parla di Piero Chiara e Il Balordo, del caro amico Giuseppe Galardi, del maestro Cecchino Di Verniere e della solita invidia altavillese che continua ad irritarlo e non mi sento di negare. Mi trattengo ancora un po’ sulla porta per non perdere nulla di quell’incontro, fatico a congedarmi, ad allontanarmi da quello scrigno di saperi. Quel sorso d’acqua pura non mi ha dissetato del tutto. Il piatto che si posa sulla tavola è un educato messaggio della badante. Lo ringrazio con voce tremula ansiosa ora di correre a casa per congelare le emozioni su un pezzo di carta. “Ho studiato e pubblicato per arricchirmi e trasmetterlo agli altri perché la cultura non deve essere trattenuta ma trasmessa. Come diceva Mazzini: miglioratevi per migliorare”. Chiude confessandomi il suo rammarico: non aver studiato il greco. Penso a Socrate: una vita senza ricerca non vale la pena di essere vissuta, sosteneva.


[1] P.T.Olivieri, Orazio Solimene. Artista, personaggio benemerito Comproprietario del Feudo di Altavilla Silentina nella Seconda Metà del Settecento, Salerno, 2007.
[2] Ibidem