Serata
dedicata alla Memoria che Vive il
prossimo 27 dicembre presso la Chiesa di
San Biagio ad Altavilla Silentina. L’Auriga Cilento presenta alla
cittadinanza il progetto per la creazione dell’Archivio Storico Digitale della
Città che da mesi sta impegnando
diversi volontari e il libro a cura dell’Ingegner Rosario Messone “Altavilla del Principato
Citra nel 1753. Analisi della popolazione documentata nel Catasto Onciario” con
relativa possibilità di consultazione online dei dati.
L’obiettivo
finale è quello di salvare le informazioni contenute nell’immenso patrimonio cartaceo presente oggi all’interno del Convento dei
Padri Vocazionisti e consentire l’accesso diretto all’archivio — che conserva
volumi a partire dal 1600 — attraverso la rete internet. La raccolta di dati
includerà i documenti digitalizzati del
Catasto Onciario del 1753 resi pubblici dall’Ingegner Messone attraverso un
lungo lavoro di ricerca e trascrizione culminato in una pubblicazione che restituisce vita ad antiche famiglie e informazioni sull’intera
collettività. Per capire l’importanza anche di quest’ultima basti pensare
che le notizie desunte risalgono a circa un secolo prima dell’istituzione
moderna dell’anagrafe comunale limitata sostanzialmente al solo elenco dei
nuclei familiari in quanto gli altri dati vengono riportati nei Registri del
Catasto e dell’Anagrafe tributaria.
“Per quanto riguarda gli archivi
parrocchiali sono state già acquisite
oltre 15000 pagine dei registri relativi ai battesimi della Chiesa di
Sant’Egidio” dichiara Bruno Di Venuta informatico e creatore della
piattaforma. “Stiamo lavorando ad una piattaforma Web denominata ADA Memoria Viva costituita da un
archivio informatizzato che conterrà la trascrizione dei dati con i riferimenti
a tutte le pagine dei registri originari delle chiese e i documenti del catasto
onciario pubblicati dall’Ingegner Messone. Sarà realizzata in modo aperto così che in essa potranno
confluire dati provenienti da altre fonti e dialogare con altri Archivi Storici
Digitalizzati esterni alla piattaforma”.
“L’interfaccia utilizzata rispetta le
norme di accessibilità e usabilità dei siti web facilitando al massimo l’accesso
alle risorse a chiunque” prosegue Fabio
Sacco ingegnere e co-creatore di ADA. “La nostra intenzione è anche quella
di rendere partecipata la digitalizzazione implementando un sistema di
acquisizione che partendo dall’immagine digitalizzata permetta attraverso una
mascherina di inserimento dati di aggiungere informazioni e storicizzarle così
da arricchire ulteriormente l’Archivio Digitale”.
Evidente la soddisfazione di Padre Costantino Liberti, parroco di
Altavilla Silentina, che segue e sostiene con entusiasmo il progetto e di
Tiziana Rubano, Presidente dell’Auriga Cilento che coordina i lavori e da
anni è impegnata nel tentativo di portare a termine questa impresa.
“L’Auriga Cilento dalla sua
costituzione ha cercato fondi per avviare questo progetto presentandolo in
diversi sedi” afferma Tiziana Rubano
anche Storico dell’Arte. “Non trovando orecchie sensibili abbiamo deciso
ugualmente di impegnarci facendo leva sul forte senso di responsabilità verso
un patrimonio di immenso valore che versa in condizioni molto critiche. Il progetto è indipendente, autofinanziato
e svolto da volontari esperti e rispettosi del delicato lavoro che stanno
eseguendo. Un forte ringraziamento va quindi a loro, in particolare al
concittadino Luigi Tierno appassionato
di storia locale che sta acquisendo le immagini prestando cura ai minimi
particolari con i pochi mezzi a disposizione, ai Padri Vocazionisti che ci
hanno permesso di operare e alle associazioni che sostengono questa causa, in
particolare Argonauta e Altavilla Viva. Una prima azione di salvaguardia è
stata eseguita spostando l’archivio in un locale apposito e accessibile su
richiesta, poi sono iniziati i lavori di acquisizione e creazione della piattaforma
e a breve quello di catalogazione. Quest’ultimo si prevede particolarmente delicato
in quanto i documenti più antichi risultano quasi illeggibili. Nel frattempo ci
stiamo adoperando anche per il restauro dei volumi più a rischio”.
Un lavoro immane dunque e
fondamentale per salvaguardare un tesoro, mantenere viva la memoria e
permettere a ognuno di entrare in contatto con la storia di una comunità, anche
a chi è distante migliaia di chilometri.
L’evento del 27/12 vedrà la partecipazione dei
responsabili delle varie fasi di lavoro, dell’Ingegner Messone, dello storico
catastale Nicola Natale, del Parroco e delle Istituzioni.
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