8 agosto 2012. L’intervista raccolta dalla voce degli Altavillesi grazie all’esperienza di più
di tre mesi di “Dillo al Sindaco” viene presentata dalla sottoscritta al primo
cittadino Antonio Marra.
“Sindaco, ecco le
domande che gli Altavillesi le hanno posto su ‘Dillo al Sindaco’. Ci concede
questa intervista?”. “Tutte domande legittime”, ci risponde lui. “Ma dal momento che tu, tua madre e tua
sorella (?!) parlate male di me su
Facebook, non ho alcuna intenzione di rilasciarle alcuna intervista”.
Cari concittadini, ecco le motivazioni per cui le vostre
domande non avranno mai una risposta diretta dal vostro Sindaco, “pur essendo
legittime”.
Com’è lontana la primavera del 2011, quando, in piena campagna
elettorale, il futuro primo cittadino si esponeva con disinvoltura alle stesse
telecamere che oggi rifiuta…
E, certamente, sentire pronunciare certe parole fa piombare
improvvisamente (e anche un po’ caricaturalmente, per la verità) in un periodo
caratterizzato da un regime ben diverso, in cui di quel Regime era proibito per
legge parlar male. Ma, per fortuna, erano altri tempi. E, per fortuna, la
Costituzione del Popolo Italiano, all’articolo 21, sancisce oggi una conquista
che è probabilmente il bene fondamentale di qualsiasi democrazia: la libertà di
espressione.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. …
Libertà di espressione che per il giornalista non è soltanto
un diritto, ma anche un dovere. Un diritto e un dovere che forse il nostro
Sindaco non conosce (o non riconosce). Scelte etiche: nessuno può essere
costretto a rilasciare un’intervista contro la propria volontà. Neppure se
quell’intervista è raccolta direttamente dalla voce del popolo. E da oggi, cari
cittadini altavillesi, sapete che il vostro Sindaco risponderà alle vostre
domande solo se parlate bene di lui.
Detto questo, ho rilevato con molto piacere che – nonostante
la loro apparente assenza - il Sindaco in persona e il suo seguito seguono in
maniera puntualmente aggiornata i nostri canali.
Ecco perché “Dillo al Sindaco” deve continuare ad esistere.
Dall’aprile del 2012 è presente, infatti, un luogo veramente pubblico in cui il popolo
altavillese ha la possibilità di non nascondersi dietro una chiacchiera di piazza (verba volant...) e la certezza di essere ascoltato dai propri
amministratori. E proprio perché il Sindaco non ci risponderà è il caso di
porgli le nostre domande in maniera ancora più forte e decisa.
Del resto, le
risposte vere da parte di una pubblica amministrazione non sono fatte di
parole, ma di fatti. E da questi non ci si potrà esimere.
Cari cittadini altavillesi, da oggi il nostro impegno sarà
molto più forte. Da oggi lo spazio di “Dillo al Sindaco” sarà ancora di più al
servizio delle domande di tutti gli Altavillesi e L’AltrAltaltavilla sarà
ancora più decisamente un canale di denuncia delle carenze e di espressione dei
disagi percepiti dalla nostra comunità durante questa amministrazione che, se
lo vorrà, avrà comunque sempre uno spazio in cui venire a rispondere e ad
interloquire con i propri concittadini.
E noi continueremo a porci e a porre delle domande semplicemente perché la
città è nostra e le nostre istituzioni, a differenza di come chi le riveste
oggi le sta evidentemente interpretando, non sono affatto proprietà privata e personale.
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