Dopo trentadue anni riapre la trecentesca Chiesa di San Biagio per la notte di Natale. Ma i retroscena non mancano.
Facciata della chiesa di San Biagio ad Altavilla Silentina |
Ormai è ufficiale. Dopo trentadue anni, la prossima notte di Natale la chiesa di San Biagio riaprirà le sue porte alle preghiere e ai canti dei fedeli. Sarà un appuntamento senza dubbio suggestivo e noi dell’AltrAltavilla ne siamo contenti. Ma cosa c’è dietro a questi trentadue anni di sottrazione al popolo di un bene che ne ha segnato la storia e l’identità culturale, impedendo alle ultime generazioni di Altavillesi di conoscerlo e riconoscervisi? I danni provocati dal terremoto del 1980 giustificano questa chiusura così prolungata?
Come sempre l’AltrAltavilla va a
sbirciare dietro agli accadimenti della nostra comunità per capirne i
retroscena. E non c’è dubbio che quelli relativi alla prolungata chiusura della
chiesa di San Biagio siano ancora poco chiari.
Quel che è certo è che l'edificio è stato oggetto di interventi di consolidamento statico e di restauro
architettonico grazie a fondi erogati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Interventi che sono stati ufficialmente conclusi e collaudati nel 1996 per un primo lotto e nel 2005 per il
secondo.
Il responsabile della Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino che ha effettuato un'ispezione nella chiesa riferisce che ci sono tutti i documenti
necessari alla riapertura immediata della chiesa. La Soprintendenza invita quindi a effettuare tale riapertura al più presto, per evitare
di incorrere nelle sanzioni previste, dal momento che la struttura era già pronta
per essere restituita integralmente al culto sette anni fa e che questo non è avvenuto.
Invece, pare che l’imminente – e stavolta reale, dopo le
tante false promesse e le sporadiche riaperture straordinarie – inaugurazione
scongiuri questa eventualità.
Nel frattempo, lo scorso 3
novembre, si è tenuta una riunione tra parroco e rappresentanti di associazioni
locali, alla presenza degli amministratori locali, per contribuire al
ripristino delle attività della parrocchia di San Biagio. In questa occasione,
il Comune si è impegnato a risistemare il portone e i gradini della chiesa,
tinteggiare dove si necessita e a provvedere all’illuminazione della facciata.
La parrocchia si occuperà di trattare il pavimento di cotto,
installare un impianto audio e un antifurto con videocamere, risistemare
l’impianto elettrico, ripulire il coro, il pulpito, ricollocare quest’ultimo
insieme alle tele e alle statue, sistemare finestre nella cappella.
Complessivamente,
i lavori necessari per l’apertura immediata della chiesa sono stimati intorni
ai 14-15 mila euro, importo che sarà raccolto grazie alle iniziative delle
associazioni coinvolte (Auriga Cilento, Altavilla Viva, Nuova ProLoco, Lions
Club di Capaccio, Argonauta, Amici di don Giustino, MusicaNova, Coro
parrocchiale di Sant'Antonino) e a una lotteria in cui saranno messi in palio i
premi non assegnati in occasione della festa di Sant’Antonio dello scorso
giugno. La lotteria si concluderà proprio in occasione della festa di San
Biagio, il prossimo 3 febbraio.
Ma questo percorso
non è privo di accidenti: in questi giorni è pervenuta al parroco la richiesta
di Gerardo Di Verniere, ufficializzata domenica scorsa dopo la messa domenicale
nella chiesa di Sant’Antonino dallo stesso don Costantino, di un rimborso di 32
mila euro dovuto, a suo dire, dall’impegno profuso in questi anni come custode
della chiesa, impegno conclusosi lo scorso anno. Vedremo come evolverà la vicenda.
Intanto, sabato scorso si è costituito ufficialmente un tavolo tecnico, formato dalle Associazioni culturali altavillesi Auriga Cilento, Altavilla
Viva, Nuova ProLoco, Lions Club di Capaccio, Argonauta, Amici di don Giustino,
MusicaNova, Coro parrocchiale di Sant'Antonino e da un rappresentante
dell’amministrazione comunale, che con la direzione del Parroco provvederà a
coordinare tutte le attività tecniche e culturali da svolgersi nei prossimi mesi.
Un primo grande
risultato ottenuto da don Costantino: quello di radunare attorno alla stessa causa le forze
sane del paese. Il suo prossimo auspicio è che per la notte di Natale, nella
chiesa di San Biagio restituita agli Altavillesi, risuonino insieme le voci di
tutti e tre i cori di Altavilla. Un bel messaggio per un futuro cambio di rotta
nella nostra comunità, fino ad oggi disunita e frammentata su tutte le questioni
cruciali per uno sviluppo non a caso fermo da tempo.
Insomma, tutto è
bene quel che finisce bene, sia pure dopo oltre tre decenni di peripezie. Ma il
giallo resta: perché non si è proceduto
a riaprire quando dovuto questo bene di interesse pubblico?
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