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Giuseppe D'Avanzo

18/10/19

La 'dolorosa' situazione del Castello di Altavilla Silentina oggetto di una interrogazione parlamentare a firma Vinci e Cantalamessa

Castello di Altavilla Silentina

La situazione del Castello di Altavilla arriva in Parlamento. Nella seduta del 16 ottobre 2019, l'onorevole Gianluca Vinci, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, insieme con l'on. Gianluca Cantalamessa, membro della Commissione Giustizia e della Commissione Parlamentare Antimafia, entrambi in quota Lega, presentano una interrogazione dedicata al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
Nell'interrogazione, che cita l'inchiesta di Panorama del 4 settembre scorso dal titolo Salvate quel Castello dal disastro, si ricapitola l'"incredibile storia" del Castello, facendo presente la situazione di "lesione criminosa" del bene, oggetto di abusi di "inaudita gravità", si chiede al ministro Franceschini se è a conoscenza della vicenda e, infine, se e quali iniziative intenda intraprendere il Mibact per la sua restituzione alla collettività.
Il Governo, attraverso il Ministro competente, dovrà rispondere entro venti giorni e la risposta sarà resa pubblica nella prima seduta utile alla Camera.
Ne seguiremo puntualmente gli sviluppi.

Di seguito il testo integrale dell'interrogazione.

VINCI e CANTALAMESSA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:
assurge in questi giorni alle cronache una singolare vicenda che ha come doloroso soggetto il castello Baronale di Altavilla Silentina (Salerno), che sarebbe a rischio di decadenza dopo essere stato sottoposto ad abusi edilizi ed architettonici di inaudita gravità;
negli anni 2014 e 2016 la competente Soprintendenza ai beni culturali di Salerno, Avellino e Benevento aveva segnalato e formalmente denunciato alle autorità competenti come il bene fosse stato criminosamente leso, impartendo, con decreto del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo Prot. n. 024807 del 26 settembre 2014 ed ai sensi dell'articolo 160, comma 1, del decreto legislativo n. 42 del 2004, l'ordine alla società Tele A spa, di Alfredo Abbaneo di ripristinare lo stato originario del bene dopo gravi abusi edilizi. Trascorsi due anni invano la stessa Soprintendenza, con atto Prot. n. 604/E/1 del luglio 2016, comunicava la nullità di due atti di compravendita, invitando il comune di Altavilla Silentina, l'Amministrazione provinciale e la regione Campania ad avvalersi, ai sensi dell'articolo 62 del decreto legislativo n. 42 del 2004, del diritto di prelazione sull'acquisto del bene;
il 4 settembre del 2019 il settimanale Panorama ha pubblicato un articolo a firma del giornalista Antonio Amorosi con il titolo «Salvate quel castello dal disastro». In esso si ripercorre l'incredibile storia del castello di Altavilla, dalla nobile ed impareggiabile origine medioevale, passando per i potenti possessori che l'hanno avuto (Famiglia Colonna) ed i fasti ricoperti durante la seconda guerra mondiale (operazione Avalanche), fino al tragico epilogo degli abusi e delle violazioni che sta subendo oggi;
il castello è stato acquistato nel 1999 dalla società «Tele A srl» di Alfredo Abbaneo al prezzo di 258.000 euro, al fine di ristrutturarlo per finalità turistico-alberghiere anche con il supporto di fondi pubblici;
il suddetto Abbaneo avrebbe ottenuto dal comune di Altavilla Silentina il cambio di destinazione d'uso del castello ad attività turistico-alberghiera nel 2002 e avrebbe dato seguito ai lavori di ristrutturazione nel 2003, pare in violazione delle norme di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001;
nel 2005 la citata Soprintendenza avrebbe effettuato specifici sopralluoghi accertando l'effettività dei predetti abusi chiamandoli come «inutile oltraggio» e formalizzando esposti formali alla procura della Repubblica di Salerno e alla polizia municipale di Altavilla Silentina;
la società Tele A srl, proprietaria del castello, è ricorsa al Tar ottenendo una sospensiva degli atti summenzionati e nello stesso tempo pare abbia effettuato una scissione, passando l'immobile ad una nuova ditta denominata «Immobiliare Tele A srl» e quest'ultima l'avrebbe venduto per 990.000 euro alla Esuberanza kft, una società ungherese con sede a Budapest e con capitale sociale di 10.000 euro, con socio unico tale Filomena Abbaneo (parente di Alfredo Abbaneo);
da ultimo, risulterebbe che attualmente il castello sia gravato da un'ipoteca di euro 549.852, dovuta alla messa in mora di «Immobiliare Tele A srl» da parte di Equitalia per tributi non versati –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della grave vicenda descritta in premessa;
se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere con riguardo a quanto esposto in premessa circa la sorte del castello Baronale di Altavilla Silentina, verificando eventuali possibili soluzioni per una sua restituzione alla collettività ovvero per un'acquisizione al patrimonio dei beni culturali ed architettonici pubblici tutelati, esercitando i poteri di vigilanza previsti dalla legge.

Fonte: Atto Camera, Interrogazione a risposta scritta 4/03846 https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4-03846&ramo=C&leg=18