‎"Il buon giornalismo sa che i fatti non sono mai al sicuro nelle mani del potere e se ne fa custode nell'interesse dell'opinione pubblica"
Giuseppe D'Avanzo

27/11/11

Altavilla Silentina. Un anno fa il crollo del muro (mai ricostruito)

Esattamente un anno fa il crollo del muro sottostante il Castello, in piazza Umberto I. Cosa impedisce a un'amministrazione pubblica (anzi due) di ricostruire un'opera infrastrutturale così centrale, anche per motivi di decoro urbano? Quali sono le problematiche connesse al ritardo di un anno? Quando sarà ricostruito questo pezzo di paese? E, soprattutto, quali aspettative di valorizzazione e sviluppo può avere una comunità in cui non si riescono a realizzare neppure le opere più urgenti? I cittadini di Altavilla vogliono sapere. Nel frattempo, chi vuole, può rispondere alla domanda sulla nostra pagina Facebook: http://www.facebook.com/laltraltavilla.

Natale 2011. L'angolo del presepe accende il centro storico altavillese

Il Natale Altavillese 2011 si prospetta ricco, grazie alle iniziative dell'associazione culturale e di volontariato "Altavilla Viva", intenzionata a rivalutare l'esperienza dei percorsi presepiali all'interno del centro storico. Come? Attraverso la promozione di opere (presepi) inedite.

Il tutto si svolgerà dal 16 al 18 dicembre e nei giorni del 24-25 dicembre e del 5-6 gennaio prossimi, quando le opere saranno messe in mostra e parteciperanno a un concorso che decreterà il miglior presepe. A breve si potrà votare l'opera preferita sul sito http://www.vivialtavilla.it/.
Alla manifestazione è connesso anche un concorso letterario per i ragazzi delle scuole altavillesi.

Trovate qui i regolamenti integrali dei concorsi:


































26/11/11

Lunedì alle 18 Consiglio comunale sull'inagibilità dell'edificio Scuole medie

Lunedì prossimo, 28 novembre dalle 18, in Consiglio comunale si parlerà del rischio connesso all'inagibilità - potremmo dire 'strutturale' - dell'edificio scolastico di via Peschiera. L'opposizione ne chiede l'immediato sgombero degli alunni a fronte di certificazioni provenienti da esperti dell'Università di Napoli e prodotte già molti anni fa. Ma non è tutto. Stando alla documentazione, sembrerebbe che l'edificio sia stato oggetto di errori di progettazione, che causano infiltrazioni d'acqua e che sembra abbiano compreso anche la violazione delle regole antisismiche. In poche parole, tutti noi, che abbiamo fatto le medie da una trentina d'anni a questa parte, siamo stati in pericolo, stando ai dati raccolti. Molti bambini sarebbero ancora oggi in pericolo. Un pericolo decennale, durante il quale si sono succeduti molti volti noti agli Altavillesi, responsabili che se ne sono semplicemente lavati le mani. Sempre stando a quanto raccolto dagli accusatori.


Ma perché questo problema viene fuori solo ora? Strumentalizzazione politica da parte di oppositori più accorti e specializzati che in passato o vera preoccupazione nei confronti della sicurezza dei bambini altavillesi? E perché, se così fosse, tutto è rimasto tacitato per così tanti anni?

L'AltrAltavilla seguirà l'evento, raccogliendo le vostre testimonianze dirette di cittadini che hanno esigenza di sentirsi rappresentati. L'AltrAltavilla racconterà le decisioni che verranno fuori dall'incontro tra i nostri amministratori.
Partecipate alla seduta di lunedì e scriveteci, commentando qui, sulla nostra pagina facebook o inviandoci un'email a laltraltavilla@gmail.com.
L'AltrAltavilla c'è. A documentare per voi tutto quanto si sta facendo per la sicurezza della nostra comunità. Luci accese e occhi aperti sulla nostra Altavilla.

10/11/11

L'ultimo saluto a Padre Antonio Polito in Brasile

Ieri l'estremo saluto all'altavillese Padre Antonio Maria Polito nella sua "Terra di Missione". La celebrazione si è tenuta nella parrocchia "Nossa Senhiora Aparecida” da lui fondata a Vitória da Conquista, Bahia.

Il sorriso dolce di Padre Antonio Polito
Missionario Vocazionista in Sud America
Sono stati celebrati ieri i funerali di padre Antonio Polito, il nostro compaesano, spentosi martedì scorso all’età di 83 anni, che ha dedicato una vita intera alle missioni in Sud America, portando alle popolazioni locali il servizio della Società delle Divine Vocazioni fondata dal Beato Giustino Maria Russolillo.
Padre Antonio Maria Polito, fondatore della parrocchia “Nossa Senhiora Aparecida” in Vitória da Conquista, in Brasile, è considerato dai suoi stessi parrocchiani “uno dei sacerdoti più amati della Società delle Divine Vocazioni”.
Padre “Popó”, per i suoi parrocchiani, era nato ad Altavilla Silentina il 9 dicembre 1928. Entrato nella congregazione dei Vocazionisti di don Giustino il 4 marzo 1941, prese i voti il 1 novembre 1947. Il 2 luglio 1953, a 26 anni, partì come missionario per il Brasile e fu ordinato sacerdote a Salvador di Bahia. Prestò la sua opera di pastore a Itaprica, Itambé, Encruzilhada e Vitória da Conquista a Bahia. È qui che fondò la parrocchia di Nostra Signora Aparecida, di cui fu anche il primo parroco.
Dal 1965 al 1968 è stato Superiore Regionale della Congregazione dei Vocazionisti in Brasile.
Nella vita missionaria di don Antonio c’è una parentesi importante in Argentina: qui, infatti, aprì la prima comunità vocazionista nazionale a San Juan.
Nel 1997 tornò in Brasile, a Itambé e Vitória da Conquista, dove ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni. Era direttore spirituale per l’istruzione dei giovani, parroco e giornalista responsabile della rivista professionale “Spirit”, pubblicata dalla Congregazione Vocazionisti in Brasile. Nel marzo del 1964 fondò nella città di Itambé (Bahia), la Congregazione religiosa femminile “Volontarie di Cristo Re” e ne fu Direttore spirituale.
Ha anche pubblicato diversi libri per Edições Vocacionistas, l’ultimo dei quali, “Sessan’anni di Brasile Vocazionista” (titolo originale: “Sessenta anos de Brasil Vocacionista”) racconta la storia dei primi sessant’anni dei Vocazionisti in Brasile. Una storia che è per la quasi totalità anche la sua personale.
L'anno scorso è stata ristampata ad Albanella una sua opera in italiano, "In Terra di Missione".
Ieri i funerali del nostro don Antonio si sono svolti proprio nella parrocchia che aveva fondato a Vitória da Conquista. La messa è stata celebrata da padre José Carlos Lima, due sacerdoti concelebranti e altri nove rappresentanti delle parrocchie di Vitória da Conquista e di altre città della diocesi in cui Padre Polito aveva svolto la propria attività missionaria. Il sito della parrocchia di don Antonio riporta che “la chiesa era piena di fedeli che hanno voluto dare l'addio al fondatore della parrocchia, che ha lasciato un grande esempio di dedizione, zelo e amore di Dio in questi anni di servizio alla comunità”. E aggiunge che “è stata una festa segnata dal ricordo dei grandi momenti vissuti da Padre nella sua vita missionaria, con la certezza che le sue opere non mancheranno di tenere sempre viva la sua memoria all’interno della comunità”.
Era sua volontà quella di essere sepolto tra la sua gente e così è stato: dal tardo pomeriggio di ieri il suo corpo riposa nel Santuario di Nostra Signora Aparecida, nella città di Itambé, nel quartiere di Jurema.
Nel dare l’annuncio della scomparsa, dalla Parrocchia di Nostra Signora Aparecida hanno ricordato che “anche con salute cagionevole, negli ultimi anni non ha mai tolto tempo all’esercizio del suo ministero, ed è rimasto sempre un grande riferimento per la comunità cattolica”.

Foto del funerale di Padre Antonio Polito a Vitória da Conquista, Brasile (fonte originale: sito della Parrocchia "Nossa Senhiora Aparecida” di Vitória da Conquista, Bahia) 









Articoli su Padre Antonio Polito dal sito della parrocchia "Nossa Senhiora Aparecida” di Vitória da Conquista
Nota de Falecimento
Conheça um pouco da vida do Padre Antonio Polito
Comunidade se despediu do fundador da Paróquia Nossa Senhora Aparecida

09/11/11

L’ultimo lavoro di Padre Antonio Polito: Sessant'anni di Brasile Vocazionista

di Bruno Di Venuta 

Padre Antonio Polito arrivò in Brasile nel luglio del 1953 dove l’attendeva Padre Maurizio Lombardi. Insieme raggiunsero Salvador di Bahia alle 7,30 della mattina del 22. Dal porto, con altri confratelli del posto, si recò alla residenza vocazionista di Lapinha e poi all'isola di Itaparica. Le sue missioni sono  state molteplici e si sono svolte tra il Brasile e l’Argentina. Aveva espresso a Don Giustino la volontà di fare il missionario in Africa, ma il Signore gli aveva assegnato un’altra destinazione: il Brasile.  Questa terra era diventata la sua casa e brasiliani erano i suoi familiari che non ha voluto mai abbandonare. Quando ritornava in Italia raccontava le sue esperienze, le tante situazioni di pericolo che ha affrontato e che ha superato con l’aiuto di Cristo.  Aveva rifiutato, quando l’età avanzata e i primi malanni l’hanno colpito, il rientro in Italia perché non voleva lasciare i suoi figli brasiliani con i quali conviveva da decenni e con i quali voleva continuare a vivere anche quando l’avrebbe chiamato il Signore. La sua volonta è stata rispettata. 
Con la sua scomparsa Altavilla perde un illustre concittadino che ha sacrificato la propria vita per il prossimo e per i più deboli. 

Quindici giorni fa ho ricevuto l’ultimo lavoro di zio Antonio nel quale racconta i 60 anni della Fondazione Vocazionista in Brasile. Si tratta di una pubblicazione scritta in portoghese, pubblicata da Edicoes Vocacionistas di Vitoria De Conquista. 

Nella prefazione Padre Antonio Rafael do Nascimento (Assistente Geral das Missoes Vocacionistas)  scrive che Padre Antonio Polito fa una retrospettiva della storia della Società delle Divine Vocazioni in Brasile evidenziando l’ importante ruolo sociale che i  vocazionisti hanno avuto in Brasile; hanno costruito, costruiscono e continueranno a costruire nel pieno rispetto del motto di Padre Giustino Russolillo “sempre più e sempre meglio, sempre avanti e sempre più in alto!”.
Padre Antonio racconta che l'iniziativa missionaria è una delle caratteristiche della Congregazione e le missioni all'estero  incominciarono dopo la seconda guerra mondiale. Quella brasiliana nasce per puro caso. Nel maggio del 1946, Monsignor  Carlo Chiarlo,  nominato Nunzio Apostolico in Brasile, doveva imbarcarsi a Napoli per espletare la sua missione ecclesiastica. Arrivato al porto molto tempo prima della partenza della nave, per ingannare il tempo, cominciò  a visitare la città. Fu così che scopri la Casa Madre della Congregazione ai Camaldoli, ed incontrò  il fondatore, il Beato Don Giustino Russolillo.

Nell'incontro ebbe diverse notizie sulla finalità della Congregazione e promise che arrivando in Brasile si sarebbe interessato per iniziare anche in questa terra le missioni estere vocazioniste;  fu così che  il Vescovo di Salvador Bahia ne fece richiesta ed il 18 aprile del 1950 partirono da Napoli i primi tre missionari: Padre Ugo Fraraccio,Padre Franco Torromacco e Fratel Giuseppe Prisco. Arrivarono il 13 maggio a Salvador e furono ospiti del Seminario Regionale di Bahia. Il 2 luglio  si trasferirono ad Igreja de Lapinha, nel rione Liberdadae, per gestire due parrocchie con piú di novantamila abitanti (oggi lo stesso quartiere è diviso in dieci parrocchie).

Nel mese di novembre arrivarono altri Vocazionisti, due sacerdoti e sette studenti, e a dicembre l'Arcivescovo affidò loro tutta l'isola di Itaparica (nel Golfo di Bahia, superficie di 12x42 Kmq). Nel luglio del 1953 arrivarono nuovi missionari che furono impiegati nella savana a Riachão do Jacuipe e un'altra nella Mata Atlantii a Itambé dove furono aperti un collegio e  due parrocchie. Tutte le parrocchie create avevano una competenza su quasi  5000 Kmq. Negli anni seguenti, con l'arrivo di altri missionari, si aprirono altre missioni che tanto hanno realizzato nella vita sociale delle povere popolazioni brasiliane.

Dalle missioni del Brasile partirono anche i primi missionari per  l'Usa, l’Argentina, la Colombia, l’Equador, la Nigeria e Madagascar. Infatti i primi capitolari e membri della Direzione Generale non italiani furono proprio di origine brasiliana, come il primo Vescovo Vocazionista che attualmente è Vescovo ausiliario di Newark (Usa).

Nel 1962 si organizzò l'Istituta Apostole Vocazioniste della Santificazione Universale. Furono fondati anche due rami vocazionisti: Suore Volontarie di Cristo Re e Comunità dei Figli della Luce. Nel 1954 arrivarono anche le Suore Vocazioniste.

Nel libro, inoltre sono raccontate le esperienze vissute da altri Vocazionsti e le numerose conquiste ed opere realizzate in terra brasiliana. 16 foto testimoniano l’arrivo dei primi gruppi di vocazionisti ed alcune strutture realizzate in questi sessant’anni.

08/11/11

Ci lascia don Antonio Polito, missionario altavillese in Brasile

Ho avuto la fortuna di conoscerlo circa un anno fa, forse per troppo poco. Non così poco per apprezzarne l'integrità morale e la grande umanità. Padre Antonio Polito ha voluto morire laggiù, a Vitoria de Conquista, in quella che era diventata la sua "Terra di missione".
Sacerdote discepolo di don Giustino Maria Russolillo, giornalista e autore di diversi libri su tematiche religiose ("Terra di missione", ristampato di recente, è uno di questi) aveva fondato in Brasile la prima comunità vocazionista.
Ci lascia a 83 anni un altro grande altavillese, che ha portato nel mondo il talento e l'umanità della nostra terra.

Il profilo di Bruno Di Venuta
Il profilo di Oreste Mottola

02/11/11

La Tarsu condominiale non è dovuta

Bruno Di Venuta è stato protagonista di un confronto acceso con l'Ufficio Tributi altavillese, che ha portato a dichiarare non validi i tributi relativi alla tassa sulla spazzatura per le parti condominiali conferite al nostro Comune dal 2007. E i cittadini che hanno pagato? Potrebbero chiedere il rimborso totale delle cifre versate. Ma in quanti lo sanno? E cosa fa il Comune per informare i cittadini sui loro diritti?


di Bruno Di Venuta


Mentre nella vicina Albanella, per i buoni risultati ottenuti nella raccolta differenziata, l’imposta Tarsu 2010 è stata ridotta del 20%, ad Altavilla, malgrado i riconoscimenti esterni (come comune riciclone) più volte vantati in questi anni dall’amministrazione precedente, si va in controtendenza ed addirittura, anziché diminuire la tassazione, l’Uffico Tributi del comune di Altavilla ha cercato di far pagare, a partire dall’anno 2007, la tassa anche su parti immobiliari, che gli art. 5 ed 8 dal regolamento comunale Tarsu, vigente nel comune, rendono non assoggettabili al tributo. Dal lontano 2007 ad alcuni (e solo ad alcuni) condomini altavillesi, è stato chiesto di versare il tributo accertato dall’ufficio e malgrado le continue segnalazioni e comunicazioni nelle quali il contribuente evidenziava l’iniquità della tassazione, l’Ufficio, anziché verificare le continue contestazioni dei contribuenti, ha pensato bene di andare avanti fino ad attivare la procedure dell’accertamento del non riscosso.


L’art. 5 (comma 2 punto c) del Regolamento Comunale indica non tassabili le parti comuni del condominio di cui ai numeri 1 e 3 dell'art, 1117 del Codice Civile (ovvero: "il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d'ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e in genere tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune"). Inoltre la stessa previsione è rafforzata anche dall’art. 8 dello stesso regolamento, ovvero “nel caso in cui venisse accertata la produzione di rifiuti nelle parti condominiali, il Comune, ai sensi dell'art. 63 del D.Lgs. 507/1993, puo’ aumentare la superficie tassabile dei singoli condomini secondo una apposita tabella creata dall’ufficio stesso".

Per ben quattro anni e fino al 18 agosto 2011, l’Ufficio tributi ha riscontrato verbalmente, con risposte evasive e in qualche caso anche ridicole, che l’imposta era più che legittima in quanto era stata invocata verbalmente una norma di legge che, se esistesse, sicuramente nella gerarchia delle fonti potrebbe essere superiore al regolamento, ma non è stata mai indicata sia in modo formale che informale in quanto sicuramente non applicabile al caso, o ai casi, individuato/i dall’ufficio. Malgrado le proteste ed i chiarimenti richiesti dai cittadini e a loro spettanti per legge, nel mese di giugno viene recapitato ai condomini inadempienti il ravvedimento Equitalia per il mancato pagamento delle somme addebitate dall’Ufficio. A nulla sono valse, ancora una volta, le richieste di chiarimenti, debitamente protocollate ed inviate all’Ufficio Tributi nel mese di giugno dimostrando, così, di agire in palese violazione di legge sia per quanto riguarda l'applicazione della Tarsu che per il mancato rispetto dei termini del relativo procedimento amministrativo.

La ‘querelle’ si riesce a sbloccare solo grazie all’intervento del vicesindaco Franco Cembalo e del sindaco Antonio Marra i quali, essendo stati messi a conoscenza di quanto accaduto, hanno chiesto al Segretario Comunale (responsabile del personale) di fare i dovuti controlli e verifiche su quanto denunciato dal contribuente. Il risultato della verifica è arrivato dopo poche ore e il risultato è che gli atti emessi dal 2007 fino ad oggi sono risultati impropri e quindi da ritirare ed annullare.

Domanda: e i condomini che in questi anni hanno versato l’imposta? L’ufficio dovrebbe rimborsare gli importi riscossi secondo quanto previsto dalle normative vigenti in materia.

Gli interrogativi sul comportamento tenuto dall’Ufficio, su tutta questa vicenda, sono tanti e ciò che più colpisce è stata l’arroganza mostrata verso il contribuente, che ha dimostrato la totale mancanza di conoscenza dei termini "trasparenza", "partecipazione" e "disponibilità" che, come richiesto dalle Autorità amministrative nazionali, dovrebbero essere i fiori all’occhiello della Pubbica Amministrazione, sia centrale che Locale.


Basta fare una piccola consultazione in Internet e leggere che “trasparenza e partecipazione sono i pilastri basilari delle regole di condotta della pubblica amministrazione, che consentono alla parte privata, ovvero il cittadino, di comprendere appieno le decisioni adottate, confermando la tendenziale coincidenza tra obiettivi perseguiti e utilizzo del potere conferito". La norma dispositiva di riferimento è dettata dall’articolo 3, della legge n. 241 del 1990 del procedimento amministrativo e riguarda la formazione degli atti amministrativi in contraddittorio con gli interessati, "dovendo sempre comunicare agli stessi l’avvio del procedimento, segnando una regola aurea di civiltà giuridica non potendo, la pubblica amministrazione, interferire con il privato cittadino senza garantire alcuna forma di partecipazione”. La partecipazione esprime, nella sua semplicità, la possibilità di accedere alla documentazione amministrativa e il diritto di presentare memorie e documenti che l’amministrazione pubblica ha l’obbligo di valutare prima di emettere il provvedimento finale.

Dopo questa triste esperienza credo che in mancanza, nel nostro Comune, di uno sportello che tuteli i diritti dei cittadini, sia urgente la nascita del tanto sospirato Comitato Cittadino perché i cittadini devono essere tutelati nei propri interessi, evitando così di essere tartassati con eventuali imposizioni inique ed illegittime. Bisogna dare la possibilità, senza alcuna preclusione e nei termini stabiliti dalla normativa vigente, di verificare quanti e quali sono i cittadini contribuenti iscritti, con le relative competenze, nei diversi ruoli dei tributi comunali. Si può pagare meno solo se pagano tutti!